Dal Csi un progetto di “Sport per la vita”

Presentate le tre azioni progettuali per mettere in fuorigioco l’uso delle sostanze dopanti: informazione, sensibilizzazione e certificazione di qualità a tutela della salute nello sport amatoriale

“Positivo” nel senso di “amante della vita”, capace di trasmettere valori sani, che sono i primi anticorpi contro il doping. È lo sport secondo il Csi (Centro sportivo italiano), che al tema dedica il progetto “Sport per la Vita. Il benessere integrale della persona attraverso la pratica sportiva”. A spiegarlo è il presidente nazionale Vittorio Bosio: «Per il Csi positivo equivale ad ottimista – afferma -. Abbiamo sempre messo al centro la persona, non  il campione, e perciò siamo particolarmente attenti affinché chi si approccia all’attività sportiva lo faccia in maniera sana e corretta. Questo progetto vuole offrire una prima informazione importante, per favorire uno sport autentico, senza ricorrere a pericolose
scorciatoie. L’atleta professionista ha il deterrente dei controlli ed è seguito costantemente da uno staff medico. Per tutti gli altri il vero rischio è il “fai da te”».

Il Csi è risultato tra i soggetti assegnatari del “Programma di ricerca e di formazione/informazione 2017 sui farmaci, sulle sostanze e pratiche mediche utilizzabili a fini di doping e per la tutela della salute nelle attività sportive” promosso dalla Sezione per la vigilanza e il controllo sul doping e per la tutela della salute nelle attività sportive del Comitato tecnico sanitario del ministero della Salute. Con questa realtà dell’associazionismo in ambito sportivo hanno deciso di fare rete anche Federfarma e Aepsad: insieme – è il cuore del progetto – promuoveranno azioni chiave per sensibilizzare giovani e adulti contro il doping e a favore della tutela della salute nelle attività sportive e ricreative.

“Metti il doping in fuorigioco” è lo slogan che caratterizzerà le circa 300 farmacie di Federfarma – Federazione nazionale che rappresenta in Italia oltre 16mila esercizi privati, convenzionati con il Servizio sanitario nazionale – coinvolte nel progetto, riconoscibili da una specifica locandina. Sotto, la scritta: “Chiedilo al tuo farmacista”.  saranno protagoniste dell’iniziativa «Metti il doping in fuorigioco. Chiedilo al tuo farmacista». L’obiettivo: fornire informazioni utili per un’educazione alimentare sana e sull’uso di integratori idonei all’attività sportiva praticata. «In queste farmacie – ha affermato il presidente del Sistema Farmacia Italia di FederFarma, Alfredo Procaccini – genitori, allenatori e gli stessi atleti potranno chiedere informazioni e porre domande relative a una educazione alimentare sana e all’utilizzo di integratori idonei all’attività sportiva praticata. Non è un fatto di solo sport, ma di salute. La rete internet – ha proseguito Procaccini – è dannosissima e con il proliferare del mercato online, la poca informazione di gestori di impianti sportivi o di istruttori e allenatori può portare a scelte sbagliate nell’utilizzo di integratori, farmaci o altre sostanze dopanti, inutili o addirittura dannose alla salute».

La terza azione preventiva nel contrasto al doping è quella proposta dal progetto biennale “Antidoping Green Seal“, cofinanziato dal programma Erasmus+ dell’Unione Europea – promosso in Belgio, Croazia, Italia, Polonia, Regno Unito e Spagna – e realizzato in collaborazione con la Fondazione Giovanni Paolo II per lo Sport e Aepsad, agenzia spagnola per la Protezione della salute nello sport. In evidenza, l’introduzione di un “bollino verde”, per i centri fitness e i circoli sportivi, che andrà a certificare la qualità negli ambienti sportivi che rispettano il Codice Etico.

Da ultimo, ha giocato d’attacco l’ex giocatore di pallavolo della nazionale spagnola e nella serie A italiana Jesus Garrido, oggi direttore del Dipartimento Educazione e ricerca dell’Aepsad: «Siamo agli inizi di un percorso biennale che mira a una diffusione capillare nelle istituzioni governative. Nella lotta al doping in Spagna abbiamo ricevuto 9 milioni di euro e abbiamo già effettuato 5mila controlli. Stiamo lavorando per salvaguardare al meglio o sport ricreativo, quello cioè più libero, e dunque maggiormente incontrollato».

La campagna del Csi prevede anche diversi format di video che, attraverso i racconti di testimonial sportivi ed esperti del mondo dello sport, mostrano ai giovani atleti che lo sport e il doping sono scelte incompatibili. L’obiettivo è far emergere quei valori “sani”, appunto, che sono la priorità dell’associazione, mettendo invece in secondo piano quella visione di sport esclusivamente finalizzata e orientata alla prestazione sportiva, al record, alla vittoria a tutti i costi, al successo e alla spettacolarizzazione. Nei prossimi mesi saranno diffusi sia all’interno del circuito associativo Csi che all’esterno. Prevista la messa in onda anche su TGcom24 e SportItalia.

15 ottobre 2018