Dal Covolo: alla Lateranense un’educazione integrale

dal_covoloIl vescovo salesiano confermato alla guida dell’ateneo pontificio. «Amo i giovani perché me lo ha insegnato san Giovanni Bosco. Ma l’amore da solo non basta. Assumere con serietà le loro sfide»


Mettere il cuore al centro del campus universitario. Sintetizza così in una battuta, come se fosse un tweet, il vescovo Enrico dal Covolo la sua missione di rettore nell’Università del Papa. Salesiano, nato a Feltre (Belluno) 64 anni fa, monsignor dal Covolo è stato confermato per altri quattro anni alla guida della Pontificia Università Lateranense. Con il cuore e con lo studio, appunto. Un binomio che per il rettore è una vera e propria missione. Nominato da Papa Benedetto XVI e confermato da Papa Francesco, oggi il presule salesiano continua il suo lavoro coltivando un rapporto personale e diretto con tutti gli studenti, coniugando la serietà dei percorsi formativi con la dimensione affettiva. «Amo i giovani – spiega dal Covolo – perché me lo ha insegnato san Giovanni Bosco. Ma l’amore da solo non è sufficiente: occorre assumere con serietà le sfide della condizione giovanile. L’amore cioè deve tradursi in progetti concreti e di ampio respiro per la promozione integrale dei giovani. A loro e ai loro professori ricordo sempre l’invito di Papa Francesco: “Non abbiate paura della tenerezza!”. Che continua così: “Per educare bisogna uscire da se stessi e stare in mezzo ai giovani, accompagnarli nelle tappe della loro crescita mettendosi al loro fianco”».

Infatti, chi frequenta l’università, sa che da quattro anni monsignor dal Covolo attende tutte le mattine gli studenti nell’atrio e li saluta uno per uno, riservando per ciascuno di loro una parola, un consiglio, una preghiera, un incoraggiamento. Di pari passo, il rettore lavora per garantire alla Lateranense un percorso di eccellenza accademica. Quattro le «parole d’ordine» promosse e applicate in questi anni: studiare l’emergenza educativa, formare i formatori, sviluppare la comunicazione, promuovere la pastorale universitaria.  A questi tasselli si aggiunge la riflessione sulla didattica universitaria che rappresenta il focus tematico dell’anno accademico in corso: «Non si tratta – nota dal Covolo – semplicemente di sensibilizzarci all’uso di strumenti digitali e di supporti didattici. Più profondamente, occorre comprendere che la società in cui viviamo, iperconnessa e ipertecnologica, sta mutando in profondità le strutture cognitive che presiedono all’apprendimento».

Un’altra sfida che per il rettore attende l’università è riflettere sui risvolti accademici del magistero di Papa Francesco. Egli ritiene che il magistero specifico di questo Papa non debba tradursi, prima di tutto, in una sorta di nuova offerta formativa delle università ecclesiastiche e cattoliche: «Sono convinto – chiarisce –  che la questione sia più radicale e tocchi il Dna del mondo accademico cattolico. Se dovessi consegnare alla Lateranense due imperativi mutuati da ciò che fin d’ora ho compreso del Pontefice direi: siate consapevoli, siate vigilanti! Siate consapevoli che noi esistiamo per contribuire, attraverso il dialogo con la cultura, alla missione evangelizzatrice della Chiesa». E proprio a Papa Francesco, anticipa il rettore, sarà dedicato quest’anno il «dies academicus», durante il quale «rifletteremo sulla missione dell’Università Pontificia alla luce del suo pontificato».

15 settembre 2014