Dal Bambino Gesù una guida per riconoscere la tosse
Disponibile il nuovo numero del magazine digitale “A scuola di salute”, dedicato a quello che c’è da sapere sul riflesso protettivo che ripulisce le vie aeree nei bambini e ragazzi, a cominciare da quanto dura e quando rivolgersi al pediatra
La tosse acuta e quella cronica, la tosse somatica – o psicogena -, ma anche le malattie che hanno come sintomo la tosse. È una panoramica ad ampio spettro quella offerta dal nuovo numero di A scuola di salute, il magazine digitale dell’Istituto Bambino Gesù per la salute del bambino e dell’adolescente, diretto da Alberto Ugazio: una guida per riconoscere i diversi tipi di tosse, con le eventuali patologie a essa collegate, i farmaci e le pratiche più utili per curarle. A cominciare dal fatto che «la tosse non è una malattia ma un riflesso protettivo che serve a ripulire le vie aeree dalle secrezioni o da materiale inalato in modo involontario – spiegano gli esperti del Bambino Gesù -. Il suo ripetersi comporta ansia, disturbi del sonno, stanchezza e scarsa capacità di concentrazione durante il giorno. Può essere acuta o cronica». La prima si risolve entro tre settimane ed «è causata da una continua esposizione ai microbi, in particolare nei bambini tra i 2 e i 4 anni. Episodi di tosse acuta – si legge nel magazine – sono in gran parte legati all’insorgenza di malattie come laringite e pertosse». La tosse cronica invece «dura più di otto settimane e le sue cause principali possono essere l’asma bronchiale o la tosse somatica». La terapia per la tosse varia comunque a seconda della causa scatenante.
A scuola di salute presenta poi una carrellata delle malattie che hanno come sintomo la tosse. La pertosse, anzitutto: una malattia batterica contagiosa, che si manifesta con una serie di colpi di tosse ravvicinati fino a lasciare senza respiro. Nei lattanti i suoi segni caratteristici sono l’apnea e la cianosi. «Non esistono terapie specifiche se non quella antibiotica – spiegano i medici del Bambino Gesù -, che se iniziata precocemente avrà maggiori probabilità di abbreviare i sintomi della malattia». Con la vaccinazione contenuta nell’esavalente le manifestazioni cliniche sono più lievi. Sotto osservazione anche la laringite, una patologia respiratoria prevalente in inverno, causata da infezioni virali, e uno dei sintomi tipici è la tosse, simile al verso della foca o all’abbaiare del cane. «La prima cosa da fare – suggeriscono i medici – è tranquillizzare il bambino e preferire la posizione seduta per migliorare la ventilazione. In caso di risposta parziale alla terapia o se la laringite è associata a una difficoltà respiratoria va eseguita una visita medica. Il primo farmaco da scegliere – consigliano – è lo steroide, dietro prescrizione del medico, somministrato per via orale o respiratoria».
Anche l’asma bronchiale ha espressioni cliniche variabili che vanno dalla tosse o sibilo all’affanno respiratorio, fino alla manifestazione più grave: il broncospasmo. «Si tratta di un meccanismo di contrazione delle pareti bronchiali che può necessitare anche di cure in pronto soccorso o, nei casi gravi, in centri specialistici che forniranno un piano di cura personalizzato con i farmaci e le dosi più appropriate». Quando la tosse cronica è provocata da asma bronchiale, il consiglio è quello di una terapia a base di aerosol, se occorre insieme ad altri farmaci per via orale. Dopo l’asma, la seconda causa di tosse cronica è la tosse somatica, o psicogena, che non ha origini organiche e insorge nei bambini a partire dai 6 anni. Tra le sue caratteristiche, una lunga durata, il carattere “stizzoso”, simile a un tic, con un suono caratteristico che spesso somiglia a quello di un clacson. Nella maggior parte dei casi il sintomo si attenua rassicurando il bambino. Nei casi particolarmente resistenti può rendersi necessario il ricorso allo psicologo o allo psichiatra infantile.
Ai genitori il magazine propone anche i consigli dei medici su quando ricorrere al pediatra. «In generale – si legge nel testo -, se gli episodi di tosse non disturbano la vita quotidiana del bambino e scompaiono dopo 3 o 4 giorni, la tosse sarà da considerarsi del tutto benigna e non sarà necessario ricorrere al pediatra. Al contrario, la visita sarà opportuna in caso di tosse persistente e per molti giorni, tanto da ostacolare le normali attività quotidiane, oppure in caso di febbre, soprattutto se superiore a 39°C». Non solo: gli esperti mettono in guardia anche da un altro tipo di tosse, che compare all’improvviso e in modo vigoroso. «In questo caso – spiegano – potrebbe trattarsi di inalazione di un corpo estraneo e il bambino non andrà toccato ma incoraggiato a tossire ancora più energicamente per assecondare il riflesso di espulsione del corpo». Meglio comunque rivolgersi subito al 112.
Per quanto riguarda le cure, i farmaci da utilizzare variano a seconda della malattia a cui la tosse è legata. «In commercio – dichiarano gli esperti del Bambino Gesù – esiste una grande varietà di strumenti e rimedi per trattare o prevenire la tosse ma gli interventi utili ed efficaci sono davvero pochi. Gli antibiotici, ad esempio, sono utili solo se il medico sospetta un’infezione batterica. Il riflesso della tosse, in realtà, è generato da uno scolo di muco dal naso in gola, provocato dal raffreddore. Rimuovere il muco tramite lavaggi nasali – concludono gli esperti – è quindi il metodo più efficace».
15 novembre 2018