Dal 31 maggio al 2 giugno il Papa in Romania

Gisotti (Sala stampa vaticana) : «Sarà un viaggio a forte carattere ecumenico». La beatificazione di 7 vescovi martiri e l’incontro con la comunità rom

Un viaggio «a forte carattere ecumenico». Incontrando i giornalisti nel briefing di oggi, 29 maggio, il direttore ad interim della Sala stampa vaticana Alessandro Gisotti ha usato queste parole per illustrare il 30° viaggio apostolico internazionale di Papa Francesco, che raggiungerà la Romania, dal 31 maggio al 2 giugno, 20 anni dopo «lo storico viaggio di Giovanni Paolo II, il primo viaggio di un papa in un Paese a maggioranza ortodossa», limitato però soltanto alla città di Bucaret. «Spostamenti continui», ha annunciato Gisotti, per le giornate in Romani di Francesco, che «vuole visitare tutte le zone principali del Paese: Polacchia, Moldavia e Transilvania», ha spiegato, annunciando che «sicuramente il tema dell’ecumenismo del sangue sarà molto presente, in particolare nella beatificazione dei sette vescovi martiri in programma nell’ultima giornata».

Il Papa, ha chiarito il direttore ad interim, visiterà la comunità cattolica di un Paese con circa 20 milioni di abitanti, a grande maggioranza ortodosso (l’80%, contro il 7% dei cattolici), caratterizzato dalla pluralità etnica, in particolare degli ungheresi e poi anche dei roma, «due componenti molto presenti nel viaggio». E soprattutto a Bucarest, «c’è grande attesa: ci si può aspettare una partecipazione di popolo molto forte, non solo dei cattolici». Nella mente di Francesco, che partirà da Fiumicino alla volta di Bucarest alle 8.10 del 31 maggio, sicuramente «la dimensione multietnica e i tanti rumeni emigrati in tanti Paesi europei». Un viaggio, il suo, dal forte accento mariano da una parte – «il 31 maggio è la festa della Visitazione della beata Vergine Maria» – e sinodale dall’altra, come dimostrano logo e motto del viaggio: “Camminiamo insieme”.

L’areo del Papa atterrerà alle 11.30. All’arrivo in aeroporto, l’accoglienza ufficiale, del presidente e della moglie; quindi la cerimonia di benvenuto, alle 12.05, all’ingresso del complesso del Palazzo presidenziale Cotroceni, luogo dell’incontro con il primo ministro, un quarto d’ora dopo, e del primo discorso del Papa, alle ore 13, rivolto alle autorità, alla società civile e al Corpo diplomatico. Il pomeriggio poi è a forte dimensione ecumenica: alle 15.45 l’incontro privato con il patriarca Daniel nel palazzo del Patriarcato, dove alle 16.15 si svolgerà l’incontro con il Sinodo permanente della Chiesa ortodossa, durante il quale il Papa e il patriarca pronunceranno un discorso. Alle 17 la preghiera del Padre Nostro recitata nella nuova cattedrale ortodossa – con il saluto del Santo Padre – e la Messa nella cattedrale cattolica di San Giuseppe, alle 18.10. «Il Papa reciterà il Padre Nostro in latino e il Patriarca Daniel, successivamente in rumeno – ha annunciato Gisotti -. Saranno presenti almeno 2mila persone all’interno e 10mila fuori, ma i numeri sono in crescita e si prevede un aumento». Nella cattedrale cattolica di San Giuseppe invece «troveranno posto circa un migliaio di persone mentre circa 30mila staranno fuori, nella parte antistante».  La giornata di venerdì si concluderà con il ritorno in nunziatura, per l’incontro del Papa con i 24 Gesuiti in Romania.

Sabato 1° giugno è in programma, alle 11.30, la Messa di Francesco nel santuario di Sumuleu-Ciuc, nella regione della Transilvania: una chiesa mariana all’interno di un monastero francescano che «è nel cuore degli ungheresi». E sono moltissimi gli abitanti di origine ungheresi attesi all’appuntamento che inaugurerà la seconda giornata del viaggio del Papa in Romania. Già 110mila, in tutto, gli iscritti «ma ci si aspetta un numero molto più grande: il doppio se non il triplo».  Alla fine della Messa, «come è tradizione nei santuari mariani, viene consegnata una Rosa d’Oro alla Madonna dal Santo Padre», ha ricordato Gisotti; poi il pranzo con i vescovi e il trasferimento in elicottero all’aeroporto di Iasi, per la visita privata alla cattedrale di Santa Maria Regina, alle 17.15, e l’incontro mariano con la gioventù e con le famiglie nel piazzale antistante il Palazzo della Cultura. Attesi oltre 100mila partecipanti, molti dei quali giovani. «Giovanni Paolo II avrebbe voluto essere a Iasi per incontrare anche i giovani, ma non ha potuto nel 1999 e fece un saluto alla gioventù – ha ricordato il direttore ad interim -. Francesco chiude un po’ il cerchio, dopo 20 anni». Prevista anche la presenta di una delegazione della Chiesa ortodossa. Alle 19 la partenza in aereo per Bucarest, con il discorso di congedo mezz’ora prima, e il rientro nella capitale ungherese un’ora dopo.

La Divina Liturgia per la beatificazione dei 7 vescovi greco-cattolici martiri nel Campo della Libertà, a Blaj, in programma alle 11, e l’incontro con la comunità rom, alle 15.45. Sono i due momenti che scandiranno la terza e ultima giornata del viaggio apostolico in Romania, il 2 giugno. La Divina Liturgia, presieduta dal Papa – che terrà anche l’omelia – ma celebrata dal cardinale Lucian Muresar, arcivescovo di rito greco-cattolico, «si svolgerà in un luogo molto significativo per la fede dei cattolici in Romania». Fu qui infatti che «il regime comunista, nel 1948, chiese ai cattolici di unirsi alla Chiesa ortodossa: molti non accettarono e furono perseguitati e martirizzati». Alle 13.25 il pranzo con il seguito papale e, alle 15.45, l’incontro con la comunità Rom di Blaj. Un quartiere, non un campo, ha precisato il portavoce vaticano, «dove la maggioranza della popolazione è di etnia rom, integrata nel tessuto della città di Blaj. La parrocchia dove il Papa incontra le famiglie rom è stata inaugurata due settimane fa e ha visto la benedizione della prima pietra solo nel 2017, da parte del cardinale Sandri. È una piccola chiesa, che può ospitare dentro circa 60-100 persone, mentre fuori un numero più grande. Sarà un incontro particolarmente raccolto». Il Papa porterà il suo saluto alla comunità rom, prima di trasferirsi in elicottero – alle 16.35 – all’aeroporto di Sibiu, per la cerimonia di congedo, in programma alle 17.20, poi la partenza dell’aereo papale per Ciampino.

In tutto il viaggio apostolico in Romania saranno otto gli interventi del Papa: tre discorsi, tre omelie e due saluti, tutti in italiano.

29 maggio 2019