Dai vescovi ucraini speranza nell’atto di consacrazione a Maria
A raccoglierne la voce, la fondazione Acs. Shyrokoradiuk (Odessa): «Crediamo nell’aiuto di Maria, Madre di Dio». Honczaruk (Kharkiv): «Segno della vittoria di Dio, di amore, bontà e vita»
A un mese esatto dall’inizio della guerra, il 24 febbraio, l’Ucraina cattolica ripone la sua speranza nell’atto di consacrazione di Russia e Ucraina al Cuore Immacolato di Maria, che Papa Francesco compirà domani, 25 marzo, solennità dell’Annunciazione del Signore, nel corso della celebrazione penitenziale che presiederà nella basilica di San Pietro.
«Pieni di speranza, preghiamo con il mondo intero e chiediamo preghiere. Crediamo nell’aiuto di Maria, Madre di Dio», confida alla fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs) il vescovo di Odessa Stanislav Shyrokoradiuk. Nonostante i combattimenti e gli attacchi continui, infatti, le comunità cattoliche della città portuale e di altre regioni del Paese si stanno preparando all’appuntamento di domani attraverso novene e altre preghiere. Da Kharkiv, nell’Ucraina orientale, il vescovo Pavlo Honczaruk ha inviato un videomessaggio ad Acs: «Vorrei condividere con voi la mia gioia per l’iniziativa di Papa Francesco di consacrare la Russia e l’Ucraina al Cuore Immacolato di Maria». Tra tanta sofferenza e distruzione, osserva, l’atto di consacrazione è «un segno della vittoria di Dio, di amore, di bontà e di vita. Anche la nostra diocesi, insieme ad altre in Ucraina, ha iniziato a preparare novene al Cuore Immacolato di Maria e ora ci stiamo organizzando per questo bellissimo evento». Quindi invita a «pregare il Rosario per chiedere l’intercessione di Maria. Dio vi benedica!», conclude.
24 marzo 2022