Da Terre di Mezzo una guida per seguire le orme di Ignazio di Loyola

Il testo, pubblicato nella collana “Percorsi di Terre”, racconta e mappa il Cammino intrapreso dal fondatore dei Gesuiti, con una sezione sul “cammino interiore”

Dai Paesi Baschi fino alle porte di Barcellona, incrociando mete celebri come Saragozza e il monastero di Montserrat. “Il Cammino di Sant’Ignazio” di Loyola viene ripercorso, spiegato e illustrato da una guida edita da Terre di Mezzo – che rientra nella collana “Percorsi di Terre” – presentata ieri pomeriggio, 8 aprile, nella parrocchia di San Saba. L’incontro, moderato e introdotto dal giornalista Stefano Femminis, ha dato voce alla testimonianza del gesuita padre Mariano Iacobellis e della direttrice responsabile di Terre di Mezzo Miriam Giovanzana.

Il volume, curato dal gesuita e professore José Luis Iriberri e dall’esperto medievalista e scrittore Chris Lowney, racconta e mappa il Cammino di Sant’Ignazio, che da Loyola nel 1522 arrivò a Manresa. Il percorso, suddiviso oggi in 27 tappe, portò il fondatore dei Gesuiti a una profonda conversione e il libro racconta la sua storia con la peculiarità di una sezione tutta dedicata al “cammino interiore”, per commentare gli esercizi spirituali giorno per giorno. «Quando si intraprende un cammino del genere c’è sempre una domanda che accompagna fin dall’inizio chi lo percorre», spiega padre Mariano Iacobellis, più volte pellegrino sulla tratta tra Loyola e Manresa. Il Cammino di Sant’Ignazio è «una delle principali iniziativa proposte dai Gesuiti ai giovani italiani, prevalentemente universitari» e, riferisce padre Mariano, «sono tutti ragazzi che fanno durante l’anno un percorso spirituale». Un cammino che poi, in Spagna, «segue le tappe della vita di Sant’Ignazio e porta i ragazzi a visitare i luoghi importanti della vita del santo». Un modo, questo, «per mettere la storia personale dei pellegrini in relazione con la storia personale di Ignazio».

Le strade che ripercorrono le orme del santo mettono in risalto, come avviene anche a Santiago e in altri cammini simili, «le dimensioni dell’essenzialità e della fatica», afferma ancora il gesuita. «Si va in strada con uno zaino pesante sulle spalle e dunque si deve pensare bene a ciò che si porta. Questo – spiega – veicola un messaggio di essenzialità e resistenza da portare nella vita quotidiana». Un’altra peculiarità del Cammino è poi quella dell’unione tra «l’esperienza del singolo pellegrino e la dimensione comunitaria. Nessuno cammina da solo, nessuno va avanti per arrivare prima. Il gruppo sorregge chi non ce la fa e ci si aiuta a vicenda».

Raccontare i passi di Sant’Ignazio di Loyola è però anche una sfida dal punto di vista editoriale. «Spesso – osserva Miriam Giovanzana – questi cammini vengono ridotti a una visione avventurosa e meramente turistica. Uno dei nostri obiettivi è proprio quello, invece, di evidenziare gli aspetti spirituali e religiosi». Secondo Giovanzana i percorsi intrapresi dai pellegrini «custodiscono e regalano una dimensione profonda e interiore che tocca il cuore e l’anima dell’uomo. Per questo motivo – precisa – abbiamo voluto inaugurare una collana dedicata a questi temi». La peculiarità del volume è inoltre quella di prendere in esame la vita e la storia di Sant’Ignazio, oltre alla mappatura del percorso – che «non è ancora perfettamente segnalato», commenta la direttrice di Terre di Mezzo -, con «la descrizione dei territori, le altimetrie e i consigli su dove dormire e mangiare». Una vera e propria guida, con in più la parte dedicata agli esercizi spirituali, che accompagnano i lettori/camminatori in ogni tappa del percorso.

9 aprile 2019