Da Israele il primo attacco al centro di Beirut

L’esplosione nella notte. Il bilancio: 4 morti. Attaccata anche la valle della Bekaa. A Gaza, colpito un centro di comando di Hamas in una ex scuola. Dopo l’uccisione di Nasrallah intanto il Partito di Dio intanto sceglie il nuovo leader: Safieddine

Dopo gli attacchi nei sobborghi meridionali della Capitale libanese, controllati da Hezbollah, nella notte Israele ha lanciato il primo attacco aereo nel centro di Beirut, nei pressi dell’incrocio di Kola. Un punto di riferimento  popolare, dove taxi e bus si riuniscono per raccogliere i passeggeri. Ne dà notizia il Guardian, sottolineando la peculiarità del bersaglio, dall’inizio della guerra. Le prime immagini mostrano due piani di un condominio completamente distrutti. Il bilancio è di 4 morti, informano i media locali, secondo cui l’attacco è stato lanciato con un drone. Tre delle vittime erano dirigenti del Fronte popolare per la liberazione della Palestina, rende noto la stessa organizzazione, citata dai media libanesi.

Dall’esercito israeliano arriva invece la notizia che i caccia della difesa aerea hanno intercettato e neutralizzato un «obiettivo aereo sospetto» proveniente dal Libano, che ha oltrepassato il confine. Citando le Forze di difesa israeliane (Idf), The times of Israel precisa che le sirene lanciarazzi sono state attivate nella zona della città di Ramot Naftali, al confine settentrionale, a causa della caduta di frammenti dopo la distruzione del razzo. Sempre l’Idf comunica che «nelle ultime ore aerei da combattimento hanno attaccato decine di obiettivi terroristici dell’organizzazione terroristica Hezbollah nella regione della Bekaa in Libano. Altri attacchi sono stati effettuati nel Libano meridionale». L’obiettivo erano varie postazioni lanciarazzi ed edifici dove erano conservate le armi di Hezbollah. Tra le vittime di questi attacchi, informa Hamas, anche il suo leader in Libano, Fateh Sherif Abu el-Amin, insieme ad alcuni membri della sua famiglia.

Per quanto riguarda l’altro fronte su cui è impegnato Israele, quello con Gaza, l’aeronautica militare ha informato di aver colpito, nella notte, il complesso dell’ex scuola Abu Jafar Al Mansour, nel nord della Striscia di Gaza, al cui interno si trovava «un centro di comando e controllo» di Hamas. Il complesso, scrivono dall’esercito su Telegram, «è stato utilizzato dai terroristi per pianificare ed eseguire attacchi terroristici contro le truppe dell’Idf e lo Stato di Israele. Prima dell’attacco – aggiungono -, sono state adottate numerose misure per mitigare il rischio di danneggiare i civili, compreso l’uso di munizioni precise, sorveglianza aerea e ulteriori informazioni di intelligence». Per le Forze di difesa israeliane, si tratta di «un ulteriore esempio dell’abuso sistematico delle infrastrutture civili da parte dell’organizzazione terroristica Hamas in violazione del diritto internazionale. L’Idf – assicurano – continuerà a operare contro Hamas in difesa dei cittadini di Israele».

Dopo l’attacco in cui è rimasto ucciso il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah, intanto, l’organismo decisionale centrale del gruppo, il Consiglio della Shura, ha scelto il suo erede alla guida del Partito di Dio, scrivono Haaretz e Al Arabya. La scelta è caduta su Hashem Safieddine, originario del Libano meridionale, nato in una importante famiglia sciita, cugino di Nasrallah e con legami familiari anche con Qassem Soleimani, l’ex comandante della Forza Quds dell’Iran che è stato ucciso in un attacco aereo statunitense in Iraq nel 2020.

Da oltreoceano, il Pentagono ha predisposto la presenza di due portaerei in Medio Oriente, per la seconda volta dall’estate. Una presenza che si aggiunge a quella di numerosi caccia e squadroni d’attacco, tra cui aerei F-22, F-15E, F-16 e A-10. In più, nei prossimi giorni saranno rafforzate anche le capacità di supporto aereo difensivo.

30 settembre 2024