Da Israele assedio totale su Gaza

Il ministro della Difesa Gallant: «Non ci sarà elettricità, né cibo, né benzina. Tutto è chiuso». Sirene anche a Gerusalemme. Si aggrava il bilancio: 700 i morti israeliani; 2.500 i feriti; 750 i dispersi e oltre 100 gli ostaggi di Hamas. A Gaza i morti sono 436; 2.270 i feriti

Tensione altissima in tutto Israele, nel terzo giorno di guerra scatenata all’alba del 7 ottobre dal lancio di oltre 5mila razzi da parte di Hamas, dalla Striscia di Gaza. E proprio su Gaza oggi, 9 ottobre, il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha ordinato l’«assedio completo». Lo riferiscono i media locali: «Ho ordinato il completo assedio: non ci sarà elettricità, né cibo, né benzina. Tutto è chiuso», le parole di Gallant dopo una consultazione di sicurezza al Comando Sud di Beersheba. Hamas intanto annuncia che quattro prigionieri israeliani trattenuti nella Striscia sono stati uccisi dai raid israeliani delle ultime ore.

Sirene d’allarme hanno risuonato oggi nella zona centrale di Israele e anche a Gerusalemme. Udite anche esplosioni in cielo, quando l’Iron Dome ha intercettato i razzi lanciati da Hamas. Intanto, mentre si attende l’operazione via terra contro Gaza che gli Usa, secondo il Washington Post, ritengono avverrà nelle prossime 24-48 ore, sale il bilancio delle vittime. Da parte israeliana si contano 700 morti e 2.500 feriti, moltissimi dei quali in gravi condizioni. A questi vanno aggiunti 750 dispersi e almeno 100 ostaggi nelle mani di Hamas. In più, sarebbero 260 i morti al rave dei giovani pacifisti nel deserto, nel sud di Israele. A Gaza, negli attacchi di Israele sono morti in 436; 2.270 feriti.

Nella mattinata di oggi, il portavoce dell’esercito Daniel Hagari ha assicurato che Israele ha ripreso il controllo di tutte le cittadine sul confine di Gaza. I media locali riferiscono anche che, stando alle forze di difesa israeliane, sarebbero circa 80 i terroristi trovati nel Paese durante la notte, mentre i combattimenti sono continuati in sei località lungo il confine con Gaza. Continuano infatti, secondo il portavoce militare, le infiltrazioni in territorio israeliano dei miliziani da Gaza, dove però almeno 800 obiettivi di Hamas  sono stati colpiti dall’esercito.

Dall’Italia, la premier Giorgia Meloni esprime «la vicinanza e la solidarietà del governo al popolo d’Israele e alle comunità ebraiche italiane. Il terrore non prevarrà mai». L’ufficio Affari umanitari dell’Onu intanto lancia l’allarme: oltre 123mila «sono state sfollate all’interno di Gaza, principalmente a causa della paura, dei problemi di protezione e della distruzione delle loro case», ha segnalato l’agenzia umanitaria delle Nazioni Unite, Ocha. Oltre 73mila i rifugiati nelle scuole.

Sempre sul fronte delle reazioni internazionali, Teheran nega ogni coinvolgimento negli attacchi. «Noi appoggiamo orgogliosamente e incrollabilmente la Palestina, tuttavia non siamo coinvolti nella risposta palestinese, che è stata condotta solo dai palestinesi», ha dichiarato in una nota la missione dell’Iran presso le Nazioni Unite, riferendosi agli attacchi di Hamas contro lo Stato ebraico. «L’azione della Resistenza palestinese – si legge ancora nella nota della missione di Teheran – è stata una difesa pienamente legittima contro i crimini e le usurpazione dell’illegittimo regime sionista». E anche il ministro degli esteri libanese Abdallah Bou Habib ha affermato nelle ultime ore di aver ricevuto la garanzia dai vertici di Hezbollah che il partito armato filo-iraniano non interverrà nel conflitto in corso tra Hamas e Israele se non sarà attaccato dagli israeliani.

«Mai nella storia di Israele ci sono state tante vittime per un solo attacco», ha detto nella notte un portavoce delle forze di difesa israeliane, pubblicando un video sui social nel quale paragona l’attacco di Hamas a Pearl Harbor o all’11 settembre, definendo quella di sabato scorso «di gran lunga la peggiore giornata nella storia di Israele». E aggiungendo: «Sfortunatamente la cifra astronomica di 700 israeliani uccisi è destinata a non restare tale».

9 ottobre 2023