Da Isola Solidale un numero verde per disagio e conseguenze della detenzione

L’800.938.080 attivo dal lunedì al sabato dalle 9 alle 18, come incubatore di integrazione e solidarietà. L’iniziativa con il sostegno di Semi di libertà onlus

Un numero verde, totalmente gratuito, a disposizione di tutto il mondo legato al disagio e alle conseguenze della detenzione: è l’800.938.080, attivo dal lunedì al sabato dalle 9 alle 18, promosso dall’Isola Solidale, in collaborazione con il Garante dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale di Roma Capitale. L’iniziativa, denominata “Oltre il carcere”, presentata ieri, 5 maggio, nella sede dell’Isola Solidale, si avvarrà anche della grande rete solidale della Capitale, in particolare dello sportello per l’esigibilità dei diritti delle Acli di Roma e provincia e del sostegno dell’associazione “Semi di libertà onlus”. Collaborazione, che soprattutto in questo periodo di emergenza legata al Covid-19 ha cercato di mettere in campo ogni mezzo per sostenere e aiutare famiglie, bambini in stato di disagio economico e sociale soprattutto se con un parente di carcere.

Il presidente dell’Isola Solidale Alessandro Pinna lo descrive come «un servizio che abbiamo sognato da anni e che oggi diventa realtà per essere più vicini non solo ai detenuti e agli ex detenuti ma soprattutto alle loro famiglie e in particolare modo ai minori, che spesso a seguito della detenzione di un genitore vivono preoccupanti situazioni di disagio e di emarginazione. Con l’arrivo della tempesta Covid-19 poi – prosegue -, ci siamo dovuti confrontare anche con una condizione sociale ed economica disastrosa e per questo motivo abbiamo cominciato anche un’attività di sostegno alimentare, economico e psicologico che verrà messo a regime con l’entrata in funzione del nostro numero verde».

Questo servizio «rappresenta un concreto e indispensabile aiuto per le persone che si trovano in questo periodo ancora di più in difficoltà – sottolinea Gabriella Stramaccioni, Garante dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale di Roma Capitale -. L’emergenza sanitaria ha stravolto le nostre vite e per chi esce da una situazione detentiva, già privo di punti di riferimento e spesso senza nessun familiare né una casa, sapere che c’è chi può aiutarli e orientarli significa spesso una salvezza». Anche la presidente delle Acli provinciali di Roma Lidia Borzì assicura la volontà dell’associazione di «fare la propria parte anche in questa iniziativa destinata a persone in condizione di estrema fragilità, mettendo a disposizione le proprie competenze e le proprie capacità a servizio di coloro che necessitano di sostegno per l’esigibilità dei diritti con il patronato e gli altri servizi, ma anche per il contrasto alla povertà educativa, grazie alle numerose iniziative che l’associazione ha attivato su questo tema».

6 maggio 2020