Dispersa «con la violenza», il 1° gennaio, dalla polizia di Hong Kong una protesta «ampiamente pacifica», che si è conclusa con l’arresto di 287 persone, tra cui tre osservatori dei diritti umani. La denuncia arriva da Amnesty International Hong Kong; più precisamente, dal direttore Man-Kei Tam, secondo cui, «dopo averla dichiarata illegale tre ore dopo l’inizo, la polizia ha dato agli organizzatori e alle decine di migliaia di persone presenti solo 30 minuti per lasciare la protesta». Allo scadere del tempo, «gli agenti hanno iniziato a colpire i manifestanti, compresi quelli rimasti pacifici, con gas lacrimogeni e cannoni ad acqua. Questo operato – prosegue – ha di fatto impedito alle persone di esercitare i loro diritti alla libertà di espressione e di manifestazione pacifica. La polizia dovrebbe facilitare le proteste pacifiche, non limitarle né interromperle».

Secondo Amnesty poi «aver preso di mira osservatori indipendenti è ugualmente preoccupante, dato che si tratta di persone che svolgono un lavoro fondamentale per documentare le violazioni dei diritti umani durante le proteste e assicurare in questo modo l’accertamento delle responsabilità». Amnesty chiede quindi alle autorità di Hong Kong di «avviare un’indagine rapida, indipendente, imparziale ed efficace sulle denunce di uso eccessivo della forza da parte della polizia negli ultimi sei mesi. La polizia di Hong Kong – asseriscono dall’organizzazione internazionale – non è ormai in grado di indagare su se stessa. I presunti responsabili dovrebbero essere portati in giudizio e sottoposti a un processo equo».

Secondo alcune dichiarazioni della polizia riferite dai media locali, gli «arresti di massa» sono una tattica usata proprio con l’obiettivo di «scoraggiare» i manifestanti. Nel caso in questione, la polizia di Hong Kong aveva revocato l’autorizzazione alla protesta tre ore dopo l’inizio, quando un piccolo gruppo di manifestanti aveva devastato una banca. Una granata contenente gas lacrimogeno è stata lanciata senza preavviso in direzione degli altri manifestanti, per lo più pacifici. A quel punto alcuni hanno iniziato a lanciare oggetti pesanti e bombe incendiarie contro gli agenti di polizia.

3 gennaio 2020