Da Baghdad arriva l’augurio per il nuovo anno da parte del patriarca caldeo, il cardinale Louis Raphael I Sako. Il primate si rivolge a cristiani e musulmani, invitandoli ad affrancarsi da quella «vecchia mentalità» che impedisce loro di «aprirsi gli uni gli altri», in modo da «conoscere le rispettive fedi dalle loro fonti originali ed essere liberi dall’ignoranza e approfondire il senso comune che condividiamo».

Nel suo messaggio, diffuso attraverso il Patriarcato caldeo, il porporato ribadisce che «la convivenza pacifica e il rispetto reciproco sono l’unica via che conduce a un futuro luminoso per noi in questa parte del mondo, insieme alla difesa delle religioni dai pensieri fanatici e da tutto ciò che provoca astio e violenza». Ogni anno, osserva Sako, «porta con sé un carico di speranza», quella speranza che «ha il potere di fermare il male e la sua crudeltà». Dal canto suo la Chiesa continuerà, ribadisce il patriarca, a portare avanti il suo servizio e la sua missione. Per esempio, con la Caritas che assiste 28mila famiglie, l’80% delle quali non cristiane. «Nel 2019 – è la conclusione – andiamo tutti nella stessa direzione prendendo forza e determinazione dalla benedizione di Dio. Prosperità per l’Iraq e per gli iracheni».

Nel Paese intanto proprio in questi giorni decine di abitanti di Baghdad, cristiani e musulmani, hanno dato vita a mobilitazioni pubbliche per fermare la realizzazione di un progetto di ristrutturazione urbana che implicherebbe anche l’abbattimento della chiesa caldea dedicata alla Divina Sapienza, nel quartiere di Adhamiya. A darne notizia è l’agenzia Fides, che riferisce che durante le manifestazioni, documentate anche dai servizi giornalistici di al Sharqiya Tv, i partecipanti alle mobilitazioni chiamano in causa forze politiche e istituzioni nazionali e locali, attribuendo loro la responsabilità di appoggiare in nome di interessi e calcoli commerciali un progetto urbanistico che mette a repentaglio una chiesa riconosciuta da tutti anche come luogo-simbolo della contrastata ma necessaria convivenza tra diverse componenti religiose della popolazione irachena. La chiesa della Divina Sapienza fu costruita nel 1929 dall’architetto britannico James Mollison Wilson, durante il Mandato britannico sulla Mesopotamia, e si trova al confine di due aree urbane abitate rispettivamente da sciiti e sunniti.

2 gennaio 2019