Da Acs due nuovi progetti per i cristiani siriani

Le iniziative ad Aleppo e Damasco. Il direttore Alessandro Monteduro: «In Siria la guerra non è finita e i nostri fratelli hanno più che mai bisogno di aiuto»

Aleppo, dove anni di conflitto hanno lasciato ferite profonde e dolorose, e Damasco, dove sono moltissimi i cristiani malati che, pur avendo bisogno di cure costanti, non possono acquistare medicine perché costosissime. Si radicano qui i due nuovi progetti che la fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs) lancia in questi giorni, attraverso una nuova campagna di raccolta fondi. «In Siria la guerra non è ancora finita, il terrorismo non è ancora stato sconfitto e i nostri fratelli hanno più che mai bisogno del nostro aiuto», dichiara il direttore di Acs Alessandro Monteduro.

Ad Aleppo la fondazione pontificia ha risposto all’appello del vicario apostolico Georges Abou Khazen, che ha chiesto aiuto per l’acquisto di pacchi viveri da distribuire alle famiglie cristiane più povere. La situazione economica infatti rimane difficile e «il futuro è drammaticamente incerto per molti», affermano da Acs. Proprio per questo è stato scelto di fornire alle famiglie più in difficoltà un contributo finalizzato all’acquisto di gas e altri combustibili per alimentare i generatori elettrici. Con una donazione di 50 euro i benefattori potranno assicurare cibo a una famiglia di quattro persone per una settimana mentre con un contributo di 100 euro oltre agli aiuti alimentari la stessa famiglia riceverà energia elettrica per due mesi.

Il secondo progetto è dedicato invece a Damasco, dove il patriarca greco-melchita Youssef Absi ha chiesto aiuto alla fondazione per l’acquisto dei farmaci e l’assistenza medica a domicilio dei malati più gravi. «Senza voi benefattori non potremmo portare avanti la nostra missione», ha scritto ad Acs la responsabile del progetto suor Joseph Marie Chanaa, delle Suore della carità di Santa Giovanna Antida Thouret. Con una donazione di 150 euro si garantiscono medicine a un malato grave per tre mesi mentre con un contributo di 200 euro si assicurano farmaci e cure mediche per un mese.

«Nel recente messaggio pasquale Urbi et Orbi – ricorda Alessandro Monteduro – Papa Francesco ha definito il popolo siriano “vittima di un perdurante conflitto che rischia di trovarci sempre più rassegnati e perfino indifferenti”. La comunità dei benefattori di Acs, a differenza di molti, non si è mai rassegnata e ha sempre combattuto il virus dell’indifferenza con la solidarietà concreta e generosa. Con questi due progetti – conclude – vogliamo contribuire, ancora una volta, a mantenere accesa la luce della speranza nel Paese in cui i nostri fratelli furono chiamati per la prima volta cristiani». Dall’inizio della guerra in Siria nel 2011 infatti fino a fine 2018 Aiuto alla Chiesa che Soffre ha donato circa 30 milioni e 400mila euro alle Chiese locali – di cui 8.615.940 euro lo scorso anno – e in molte aree in cui è garantita la sicurezza ha già iniziato a sostenere un piano per la ricostruzione delle chiese e delle case cristiane.

17 luglio 2019