Da Acli e Argomenti 2000 due proposte di legge, alla vigilia delle elezioni

Contro la corruzione, un registro nazionale dei partiti e la possibilità di finanziamento pubblico, e la creazione di assemblee partecipative, contro l’astensionismo

«A pochi giorni dalle elezioni europee e amministrative, rischiamo di assistere a una nuova vittoria dell’astensionismo». Il presidente nazionale delle Acli Emiliano Manfredonia ha introdotto con queste parole la presentazione, questa mattina, 29 maggio, delle due proposte di legge di iniziativa popolare messe a punto dall’associazione insieme ad Argomenti 2000. In concreto, l’istituzione di un registro nazionale dei partiti, con la possibilità di ricevere un finanziamento pubblico diretto per le attività relative alla partecipazione alle elezioni politiche locali, regionali, nazionale e europee, contro la corruzione. E poi la creazione di assemblee partecipative le cui decisioni debbano essere prese in considerazione dal decisore politico, che deve motivare un eventuale rifiuto.

«Gli ultimi sondaggi ci dicono che solo un elettore su quattro è sicuro di andare a votare. C’è una disillusione dei cittadini nei confronti dei partiti e di come gestiscono il potere. Non si crede più che la politica possa cambiare la vita delle persone – sono ancora le parole di Manfredonia -. Crescita delle diseguaglianze, lavoro povero, guerre, sono tutte promesse non mantenute delle nostre democrazie. È venuto il momento che i cittadini si riapproprino dei processi decisionali partecipando alla vita politica del Paese».

Il presidente Acli ha ribadito la convinzione che «i partiti politici sono un bene pubblico e devono essere finanziati nel momento in cui rispondono a determinate logiche di trasparenza, di democraticità e di una funzione di tipo territoriale e formativo. Vogliamo votare un’idea, vogliamo partecipare ed esprimere le nostre opinioni – ha incalzato -. La politica, invece, oggi pensa più a conservare il potere che a servire. In questo modo è molto facile che la moralità venga meno e ne abbiamo avuto le prove ultimamente». Di qui la decisione di presentare le due proposte contro la corruzione dei partiti e sul tema centrale della partecipazione, «che è l’unica forma di potere diffuso consentito e rappresenta il contrario di autonomia differenziata».

Anche il presidente di Argomenti 2000 Ernesto Preziosi ha parlato di una «crisi della democrazia» che «da anni» coinvolge lo scenario internazionale e il contesto europeo, «con nuove forme di nazionalismi e risorgenti populismi. Allo stesso tempo – ha aggiunto – la crisi nel nostro Paese investe la partecipazione politica coinvolgendo i partiti, gli strumenti principali a cui è affidata dalla Costituzione. In una fase di grandi cambiamenti siamo nell’evidente necessità di dare nuova forma ai partiti per dare nuova linfa a una democrazia atrofizzata».

Lo dimostrano i dati sull’astensionismo, in crescita da ormai 20 anni, ha ricordato Marco Marturano, giornalista e consulente politico. «Questo ci dice tutto su un fenomeno che non è più una casualità ma che porta la politica a confrontarsi con cittadini che come prima scelta valutano di non votare e non partecipare alla vita politica e alla cosa pubblica e come seconda scelta pensano eccezionalmente di tornare al voto e in tal caso per chi farlo. Per questo – ha detto – serve uno shock con le proposte di legge salvademocrazia che proponiamo».

Nell’analisi di Riccardo Saccenti, del Comitato scientifico Argomenti 2000, «le nostre associazioni condividono la preoccupazione per l’estrema fragilità e per l’indebolimento del quadro partitico della nostra Repubblica. I partiti sono le strutture in cui nasce, cresce, si radica, matura la sensibilità democratica dei cittadini: Dc Pci, Psi erano partiti di massa, con grandi dimensioni e un radicamento territoriale, capaci di esprimere non soltanto gruppi parlamentari ma classi dirigenti a tutti i livelli della gerarchia istituzionale della Stato e soprattutto capaci di elaborare politicamente un rapporto con il Paese, con i vari pezzi che componevano il nostro tessuto sociale. Oggi questi partiti non esistono più».

I moduli per la raccolta delle firme saranno distribuiti a tutte le sedi provinciali delle Acli. Prima di essere utilizzati vanno vidimati o presso le Segreterie comunali o presso le cancellerie degli uffici giudiziari. Da metà giugno e per i prossimi mesi partirà la raccolta delle firme. L’obiettivo è raggiungere quota 50mila.

29 maggio 2024