Da 13 ong un nuovo appello per il cessate il fuoco a Gaza

L’intervento dopo l’attacco dell’Iran a Israele: «Usare tutti i mezzi politici e diplomatici per prevenire un aumento dei danni ai civili e un’ulteriore escalation regionale»

All’indomani dell’attacco dell’Iran a Israle, che rischia di «provocare una deflagrazione regionale, minacciando la vita di milioni di persone», 13 ong – tra cui Intersos, ActionAid e Save the Children – hanno lanciato ieri, 16 aprile, un nuovo appello a usare tutti i mezzi politici e diplomatici per prevenire un aumento dei danni ai civili e un’ulteriore escalation regionale.

Le realtà firmatarie del documento che operano in Medio Oriente, come il Norwegian refugee council (Nrc), si dicono «profondamente preoccupate per la prospettiva di un’ulteriore escalation nella regione». Nella loro analisi, sarebbe  un’ipotesi catastrofica per il Medio Oriente, «dove milioni di persone sono già colpite dalle crisi esistenti dovute a conflitti, sfollamenti, povertà e cambiamenti climatici». Proprio per questo, «tutte le parti coinvolte e coloro che esercitano influenza su di esse devono lavorare immediatamente per allentare la tensione. Ricordiamo alle parti coinvolte che il diritto internazionale non è negoziabile e deve essere rispettato in ogni momento», aggiungono.

 Per le ong «un conflitto regionale avrebbe probabilmente conseguenze globali significative, tra cui spostamenti forzati e migrazioni, interruzioni delle catene di approvvigionamento globali e impatti sulle forniture energetiche. Gli eventi recenti – rimarcano – sono strettamente legati al conflitto in corso a Gaza, che, dopo più di sei mesi, continua a essere testimone di continue violazioni del diritto umanitario internazionale». Di qui l’appello per «un cessate il fuoco immediato e permanente a Gaza per prevenire ulteriori sofferenze umane e allentare le tensioni nella regione».

17 aprile 2024