Czerny agli sfollati ucraini: «Vi porto l’abbraccio del Papa»

Il cardinale di nuovo in Ucraina, in Transcarpazia, “porta” per Ungheria e Slovacchia. L’incontro con le persone fuggite dalla guerra. «Il nostro desiderio di pace abbracci tutti quelli che soffrono»

«Sono venuto qui per portare a voi la preghiera, l’abbraccio, la speranza di papa Francesco e di tutta la Chiesa». Il cardinale Michael Czerny, prefetto ad interim del dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, ha salutato con queste parole i profughi ucraini che ha incontrato ieri, 16 marzo, a Uzhgorod, nella regione della Transcarpazia, la seconda via di transito più importante per chi scappa dalla guerra, “porta” per Ungheria e Slovacchia. Dell’incontro dà notizia il Catholic Center della Conferenza dei vescovi cattolici ucraini latini.

Di nuovo in Ucraina, dunque, il porporato – inviata dal Papa insieme al cardinale Konrad Krajewski – ha informato anzitutto della «grande preghiera» per la pace che si stava svolgendo in quelle stesse ore nella basilica di San Pietro con il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin. «Il Santo Padre – ha detto – ha pregato con fervore perché cessi la violenza, perché cessi il massacro e ci confida tutti a Maria nostra madre perché lei ci aiuti a trovare la pace». Quindi si è detto molto commosso nel ricevere una croce a Uzhhorod mentre lui ne aveva un’altra: era la croce fatta con il legno di una nave che trasportava migranti che cercavano di attraversare il Mediterraneo.

«Nel vostro dolore, nella vostra paura, vi invito a pregare anche per gli altri, perché purtroppo questa non è l’unica guerra, non è la più lunga guerra, non è la più costosa guerra che abbiamo oggi nel nostro povero mondo – le parole del cardinale -. Lo Spirito con cui Papa Francesco vi saluta questa sera e prega con voi oggi in questa liturgia è che il nostro desiderio di pace non sia mai solo per noi stessi ma deve abbracciare tutti coloro che soffrono, che sono esclusi, che sono violati. Come Corpo di Cristo, chiediamo al Padre la grazia della Risurrezione. Questa – ha concluso – è la mia preghiera e la mia solidarietà con voi. Grazie e continuiamo a pregare e sperare!».

17 marzo 2022