Custodia del creato: «Insieme dobbiamo cambiare rotta»

Il messaggio firmato dal Papa, dal patriarca Bartolomeo e dall'arcivescovo di Canterbury Justin Welby, primate della Chiesa anglicana. «Dobbiamo decidere che tipo di mondo vogliamo lasciare alle generazioni future. Dobbiamo scegliere di vivere diversamente; dobbiamo scegliere la vita»

«Nessuno è al sicuro finché tutti non sono al sicuro». Sta qui il cuore del messaggio congiunto firmato da Papa Francesco, dal patriarca ecumenico Bartolomeo I e dall’arcivescovo di Canterbury Justin Welby, primate della Chiesa anglicana. Una prima volta, per ribadire l’urgenza e la centralità della cura del creato. «Le nostre azioni – scrivono i tre leader religiosi – si influenzano davvero l’un l’altra e ciò che facciamo oggi influenza ciò che accade domani».

L’invito contenuto nel messaggio è a «non sprecare questo momento. Dobbiamo decidere che tipo di mondo vogliamo lasciare alle generazioni future. Dobbiamo scegliere di vivere diversamente; dobbiamo scegliere la vita». Quindi, il monito: «La natura è resiliente ma delicata». Il concetto di “gestione, dunque, vale a dire «la responsabilità individuale e collettiva per la nostra dotazione data da Dio», rappresenta «un punto di partenza vitale per la sostenibilità sociale, economica e ambientale». Nell’analisi di Francesco, Bartolomeo e Welby, «abbiamo massimizzato il nostro interesse a spese delle generazioni future», “complice”, in qualche modo, la tecnologia, che se da un lato ha aperto nuove possibilità di progresso, dall’altra ha indotto ad «accumulare ricchezza sfrenata», con poca preoccupazione per le altre persone o per i limiti del pianeta.

Ora, si legge ancora nel testo del messaggio, «abbiamo l’opportunità di pentirci, di tornare indietro con decisione», scegliendo la strada della generosità e dell’equità. In vista di questo obiettivo, è necessaria «una collaborazione sempre più stretta tra tutte le chiese nel loro impegno per la cura della creazione. Insieme, come comunità, chiese, città e nazioni, dobbiamo cambiare rotta e scoprire nuovi modi di lavorare per abbattere le tradizionali barriere tra i popoli, per smettere di competere per le risorse», concludono i tre capi religiosi.

8 settembre 2021