Nomadi, Cri Roma: per superare i campi, «superare i pregiudizi»

La presidente Diodati fa il punto sui percorsi di inclusione per l’uscita da La Barbuta e La Monachina. «Necessario lavoro sinergico con i cittadini»

Rendere l’inserimento sociale e abitativo dei nomadi che escono dai campi un percorso «sostenibile e privo di conflittualità». La presidente di Croce Rossa Roma Debora Diodati sceglie queste parole per spiegare il lavoro di inclusione che l’organizzazione sta portando avanti nella Capitale: percorsi «fondamentali per l’uscita e il superamento degli insediamenti di La Barbuta e La Monachina, attraverso interventi in ambito educativo e formativo, finalizzati all’inserimento lavorativo e abitativo». In questo quadro, spiega, l’inclusione abitativa «è elemento imprescindibile ed è stato
ideato e ipotizzato con una serie di interventi integrati e di progressiva crescita delle motivazioni, dell’occupabiità e dell’autonomia delle persone».

Per Diodati però il raggiungimento di questi obiettivi è possibile solo con un «lavoro sinergico con i territori e con i cittadini dei nostri quartieri, periferici e non, per favorire anche l’accesso all’edilizia privata oltre che a quella popolare, con il reperimento di abitazioni per chi è in possesso delle risorse per sostenere un canone di locazione», affinché l’inserimento abitativo sia, appunto, «un percorso sostenibile e privo di conflittualità». Al contrario, le cronache di questi giorni raccontano contesti di tensione sociale, segnati da «una percezione di forte insicurezza, fragilità e disorientamento delle persone rom e sinte anche rispetto alla prospettiva virtuosa di abbandono di forme abitative collettive, monoetniche e marginali».

Si tratta, prosegue la presidente di Croce Rossa Roma, di «una situazione di crisi che auspichiamo venga superata con il contributo di tutti perché Roma merita di essere città aperta e di vivere anche nel rapporto con le persone rom e sinte una stagione del tutto nuova, che superi insieme ai campi anche i pregiudizi per costruire tutti insieme percorsi virtuosi di legalità e di convivenza».

10 maggio 2019