Croce rossa italiana: nel 2023 63 aggressioni a operatori sanitari

Il 64% dei casi durante attività di trasporto sanitario e soccorso in ambulanza. I dati nel Report dell’Osservatorio istituito in occasione della campagna “Non sono un bersaglio”

Sono stati 63, nel 2023, gli episodi di aggressione nei confronti di operatori della Croce rossa italiana. Di questi, il 64% si è verificato durante attività di trasporto sanitario e soccorso in ambulanza. Per quanto riguarda il tipo di aggressione, in 55 casi su 100 è stata verbale; fisica nei restanti 45. Sono i dati del Report 2023 dell’Osservatorio sulle aggressioni agli operatori della Cri, creato dall’associazione in occasione della campagna nazionale “Non sono un bersaglio”, istituita nel 2018 e patrocinata dalla presidenza del Consiglio dei ministri, dal ministero della Salute e dalla Commissione europea.

Il rapporto è stato presentato ieri, 12 marzo, in un incontro con i volontari, nella sede del Comitato nazionale Cri. Volontari e operatori, ha dichiarato il presidente Rosario Valastro, «non sono un bersaglio e, in occasione della Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio sanitari, vogliamo ribadire a gran voce la necessità di tutelare professionisti e volontari del settore, impegnati a salvare la vita delle persone o a supportarle in particolari situazione di difficoltà o necessità». Quello delle aggressioni agli operatori socio-sanitari, ha proseguito, «è un fenomeno drammatico dei nostri giorni e deve vederci tutti andare nella stessa direzione perché è assolutamente necessario uno sforzo comune per farvi fronte, che parta dai territori, con attività di sensibilizzazione alla popolazione, e arrivi alle realtà associative e alle istituzioni».

La campagna “Non sono un bersaglio” rientra inoltre in “Health Care in Danger”, iniziativa del movimento internazionale di Croce rossa e Mezzaluna rossa, lanciata nel 2011 e volta a denunciare le aggressioni a strutture e personale sanitario nelle zone di conflitto. «Ancora oggi assistiamo a gravi violazioni del diritto internazionale umanitario e a episodi di violenza che vedono trasformarsi in vittima chi è impegnato in attività di supporto e soccorso alla popolazione», sono ancora le parole di Valastro, che ha riferito anche di aver fatto visita al alcuni operatori della Mezzaluna rossa palestinese ricoverati all’Ospedale Sant’Andrea di Roma. «Erano impegnati nella Striscia di Gaza – ha aggiunto – e portano addosso le ferite del loro essere al fianco di una comunità messa in ginocchio dal conflitto, di una terra nella quale oggi, purtroppo, non è possibile far arrivare aiuti proprio a causa delle ristrettezze al valico di Rafah, dove è fatto divieto di passaggio anche di beni e prodotti per curare le persone».

13 marzo 2024