Croce Rossa Italiana invia aiuti ai migranti in Bosnia

Partiti tre autoarticolati contenenti beni di prima necessità e giacche a vento, coperte, vestiario e scarpe invernali. Il presidente Rocca: «L’Europa intervenga»

Tre autoarticolati sono partiti ieri, 14 gennaio, dal Centro operativo emergenze della Croce Rossa Italia ad Avezzano, diretti in Bosnia. All’interno, beni di prima necessità e giacche a vento, coperte, vestiario e scarpe invernali che saranno messi a disposizione della Società Nazionale bosniaca a Sarajevo e a Bihać – nell’area dell’Una Sana ai confini con la Croazia -, dove si assiste a una crisi umanitaria gravissima, resa ancora più difficile dal rigido inverno balcanico.

La Croce Rossa Italiana è da tempo impegnata in supporto alla Croce Rossa bosniaca nella risposta al fenomeno migratorio lungo la rotta balcanica e nei centri di accoglienza per migranti e richiedenti asilo. «La pandemia non deve farci dimenticare le crisi umanitarie in atto – afferma Francesco Rocca, presidente della Croce Rossa Italiana e della Federazione internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa -. In quel che resta del campo di Lipa, in Bosnia, si muore di freddo: l’incendio del 23 dicembre scorso, infatti, ha tolto il solo riparo a oltre un migliaio di persone migranti». I profughi, provenienti in gran parte dal Pakistan e dall’Afghanistan, sono supportati dalla Croce Rossa bosniaca «ma la situazione è drammatica e dobbiamo intervenire – prosegue Rocca -. Basti pensare che alcuni di loro indossano, sotto la neve, solo delle ciabatte di gomma. Sono senza acqua, fognature o elettricità. Una vergogna che si ripete in Libia così come a Moria in Grecia, segno della mancanza di un approccio comune europeo alle politiche migratorie». Il presidente di Croce Rossa Italiana ricorda il supporto fornito da sempre alla “consorelle” balcaniche nel loro «intenso impegno» in risposta alla crisi migratoria «e continueremo a fare la nostra parte – assicura -. Non si può vivere in queste condizioni, non dobbiamo voltare la testa dall’altra parte».

15 gennaio 2021