Crisi Ucraina – Russia, Draghi: «Via del dialogo resta essenziale»

Dal premier italiano «ferma condanna» per la decisione del governo russo di riconoscere i due territori separatisti del Donbass. «Inaccettabile violazione»

Intervenendo alla cerimonia di insediamento del presidente del Consiglio di Stato Franco Frattini, questa mattina, 22 febbraio, il premier Draghi si è soffermato anzitutto sulla crisi in atto tra Ucraina e Russia, che in queste ore vede crescere la tensione.

«Voglio prima di tutto esprimere la mia più ferma condanna per la decisione del governo russo di riconoscere i due territori separatisti del Donbass», ha affermato, ricordando gli sviluppi della serata di ieri, 21 febbraio, quando il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato il riconoscimento dell’indipendenza delle autoproclamate repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk, ordinando poi, a sorpresa, all’esercito russo di entrare nel Donbass, «per il mantenimento della pace», è la versione del Cremlino. E nella notte i primi blindati russi sono entrati a Donetsk.

Per Draghi, «si tratta di un’inaccettabile violazione della sovranità democratica e dell’integrità territoriale dell’Ucraina. Sono in costante contatto con gli alleati per trovare una soluzione pacifica alla crisi ed evitare una guerra nel cuore dell’Europa – ha assicurato -. La via del dialogo resta essenziale, ma stiamo già definendo nell’ambito dell’Unione europea misure e sanzioni nei confronti della Russia».

22 febbraio 2022