Crisi in Ucraina: la solidarietà dei romani
La raccolta straordinaria di Salvamamme e Angeli in moto. L’impegno di Medicina Solidale nella raccolta farmaci e l’accoglienza a Fonte di Ismaele
Nella sede di Salvamamme in via Giacomo Raffaelli è un «gran fermento. È un continuo impacchettare, un costante via vai di persone che portano generi alimentari, prodotti per l’igiene, vestiario per la popolazione ucraina». Una raccolta straordinaria in risposta «alle lacrime» della più cara amica di Maria Grazia Passeri, presidente di Salvamamme, associazione che da anni invia aiuti in Romania e Ucraina. «È originaria dell’Ucraina – dice -, abbiamo visto crescere questo disastro e ci siamo subito coordinate con le amministrazioni locali per aiutare. Hanno aderito in centinaia, dal pensionato, che ha portato qualche litro di latte, alla studentessa russa che non smetteva di piangere». Il primo autotreno è in viaggio. «Ora basta con il vestiario – prosegue -. Servono batterie, pile e prodotti specifici per l’infanzia. A giorni partirà un camion “nursery”».
All’iniziativa di Salvamamme ha aderito anche l’associazione Angeli in moto, che si occupa di consegnare farmaci a domicilio. «È la nostra prima raccolta ma non potevamo restare fermi. L’associazione è nata per aiutare più persone possibili», dichiara Maria Sara Feliciangeli, presidente dell’associazione con 62 sedi e 700 volontari in Italia. A Roma per la raccolta sono stati ospitati dalla parrocchia della Natività di Nostro Signore Gesù Cristo in via Gallia, nei cui locali c’è un infinito numero di scatoloni. «I romani sono stati generosissimi – afferma -. Ora il mio sogno è quello di partire per l’Ucraina». E la pettorina gialla dei volontari, i bustoni pieni hanno attirato l’attenzione dei bambini del catechismo, ai quali «è stato spiegato che è scoppiata la guerra e che tanti loro coetanei soffrono – rimarca il parroco monsignor Paolo Mancini -. È giusto sensibilizzarli e coinvolgerli senza spaventarli. In tanti hanno chiesto ai genitori di contribuire alla raccolta».
In altre zone della città altri volontari a lavoro. L’impegno degli operatori di Medicina Solidale viaggia su due binari. Da un lato la raccolta farmaci in via Aspertini; dall’altro l’ospitalità dei profughi segnalati dal VI e VII municipio nel centro per mamme e bambini vulnerabili “Fonte di Ismaele”. «Abbiamo allestito un’ala con undici posti letto e ci sono già prenotazioni – spiega Lucia Ercoli, responsabile sanitaria dell’Istituto di Medicina Solidale -. Preparare un luogo per l’accoglienza significa preparare il cuore, è un segno di speranza».
4 marzo 2022