Crisi energetica, il Nobel Parisi: «Isolamento termico e fotovoltaico le priorità»

Il fisico a Tv2000: «Bisogna cambiare approccio e lo Stato deve prendersene la responsabilità in prima persona». Il ruolo degli scienziati: «Fare ponti»

Il risparmio energetico al centro dell’intervento di ieri mattina, 26 settembre, del Premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi a Tv2000, nell’ambito del programma “Di buon mattino”. «Bisogna cambiare approccio – le sue parole – e lo Stato deve prendersi la responsabilità in prima persona per farlo fare». Due le priorità individuate dallo scienziato, «a cortissima scadenza». La prima è, ovviamente, il «risparmio energetico», che però «può funzionare solo se vengono prese misure strutturali, che sono di vario tipo – spiega -. Sono l’isolamento delle finestre con i doppi vetri e l’isolamento termico delle case. Una quantità enorme di energia viene letteralmente “buttata dalla finestra” per scaldare o raffreddare l’ambiente esterno». Ancora, «per il risparmio energetico è importantissimo ridurre le automobili individuali e utilizzare mezzi collettivi. Questo nelle città – osserva ancora Parisi -, ma non si vedono grossi progressi». La seconda priorità indicata dal fisico: «Mettere gli impianti fotovoltaici su tutti i posti possibili, principalmente sui tetti delle città. Basta vederli da Google Maps: i tetti delle città hanno un impianto fotovoltaico uno ogni tanto».

Il Nobel si è soffermato anche sull’importanza e sul ruolo decisivo degli scienziati in ambiti difficili come la guerra fredda e il conseguente utilizzo della bomba atomica. «Il ruolo degli scienziati è stato tradizionalmente negli ultimi 60 anni quello di cercare di fare dei ponti. Lo abbiamo visto nei periodi estremamente brutti, durante la guerra fredda», superata solo «perché sono stati fatti tutta una serie di Trattati. Noi siamo in una situazione terribile anche perché non abbiamo mai fatto un trattato in cui si proibisca alle nazioni di utilizzare la bomba atomica. La Nato, la Francia, l’Inghilterra e la Russia si sono sempre opposte a un trattato di questo genere».

Da ultimo, il tema dell’intelligenza artificiale, con le relative «questioni etiche», poste anche da un «documento dell’Accademia del G7», ricorda. Il problema più temibile per Parisi è l’utilizzo dell’intelligenza artificiale in «armi letali, quelle con possibilità di uccidere e che decidano il loro obiettivo. Non si può lasciare per motivi etici che le decisioni di attaccare siano lasciate un algoritmo che decida se si tratta di terroristi o militari», avverte.

27 ottobre 2022