Crisi di governo: Mattarella non ha accolto le dimissioni di Draghi

Il presidente della Repubblica ha invitato il premier a presentarsi al Parlamento per «una valutazione della situazione». Le comunicazioni alle Camere dovrebbero svolgersi mercoledì 20 luglio. La decisione di dimettersi comunicata nel corso del Consiglio dei ministri

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha respinto le dimissioni presentate dal premier Mario Draghi e lo ha invitato a presentarsi al Parlamento «per rendere comunicazioni, affinché si effettui, nella sede propria, una valutazione della situazione che si è determinata a seguito degli esiti della seduta svoltasi presso il Senato della Repubblica». Ad annunciarlo è un comunicato diffuso dal Quirinale, dopo l’incontro del capo dello Stato con Draghi. Un faccia a faccia durato poco meno di un’ora, al termine del quale il presidente del Consiglio ha fatto ritorno a Palazzo Chigi. La scelta di Mattarella di mandare in Parlamento il governo Draghi, precisano ancora dal Colle, risponde, nella visione del Quirinale, a un preciso dovere democratico e di trasparenza, dovuto al Paese. Le comunicazioni del premier alle Camere dovrebbero svolgersi mercoledì prossimo, 20 luglio.

Draghi aveva annunciato la volontà di rassegnare le dimissioni nelle mani del presidente della Repubblica poche ore prima, nel corso del Consiglio dei ministri, dopo la mancata partecipazione dei senatori del Movimento 5 stelle al voto di fiducia sul decreto Aiuti, nella mattinata. «Le votazioni di oggi in Parlamento – le parole del premier – sono un fatto molto significativo dal punto di vista politico. La maggioranza di unità nazionale che ha sostenuto questo governo dalla sua creazione non c’è più. È venuto meno il patto di fiducia alla base dell’azione di governo». Ripercorrendo gli ultimi giorni, il presidente del Consiglio ha assicurato di aver messo in campo «il massimo impegno per proseguire nel cammino comune, anche cercando di venire incontro alle esigenze che mi sono state avanzate dalle forze politiche. Come è evidente dal dibattito e dal voto di oggi in Parlamento questo sforzo non è stato sufficiente – la conclusione -. Dal mio discorso di insediamento in Parlamento ho sempre detto che questo esecutivo sarebbe andato avanti soltanto se ci fosse stata la chiara prospettiva di poter realizzare il programma di governo su cui le forze politiche avevano votato la fiducia. Questa compattezza è stata fondamentale per affrontare le sfide di questi mesi. Queste condizioni oggi non ci sono più. Vi ringrazio per il vostro lavoro, i tanti risultati conseguiti – l’omaggio ai membri dell’esecutivo -. Dobbiamo essere orgogliosi di quello che abbiamo raggiunto, in un momento molto difficile, nell’interesse di tutti gli italiani».

15 luglio 2022