Crisi di governo, Conte: «Le urgenze del Paese chiedono un esecutivo politico»

Il premier dimissionario ha incontrato la stampa fuori da Palazzo Chigi. «Non sono di ostacolo a una nuova esperienza». Le parole del presidente dell’Europarlamento Sassoli

Un governo «politico» che sia «solido» e che « abbia quella sufficiente coesione per poter operare scelte politiche, perché le urgenze del Paese lo richiedono e non possono essere affidate a squadre di tecnici». Questo l’auspicio espresso dal premier dimissionario Giuseppe Conte ieri, 4 febbraio, in un incontro con la stampa, fuori da Palazzo Chigi. Nelle sue parole, anzitutto un grazie al presidente Mattarella, «prezioso interlocutore negli anni dei miei mandati sia per quanto riguarda i rapporti istituzionali che per quelli personali». Quindi il ringraziamento a «tutti gli amici della coalizione che hanno lealmente collaborato per la realizzazione del nostro progetto politico».

Conte ha riferito anche dell’incontro avuto con il presidente incaricato Mario Draghi: «Un colloquio lungo, molto aperto, al termine del quale gli ho fatto gli auguri di buon lavoro», ha detto. Poi si è soffermato sulle voci che si rincorrono circa le posizioni delle diverse forze politiche e dei diversi esponenti. «In queste ore qualcuno mi descrive come un ostacolo alla formazione di una nuova esperienza di governo – ha continuato -. Evidentemente non mi conosce o parla in malafede: i sabotatori cerchiamoli altrove. Ho sempre lavorato e continuerò a lavorare per il bene del Paese e perché si possa formare un nuovo governo per risolvere le urgenze sul piano sanitario, economico e sociale – ha rivendicato -, quindi nell’interesse dei cittadini, per il bene del Paese». E alle forze politiche che gli hanno rinnovato la fiducia a fine gennaio ha chiesto di «continuare a lavorare tutti insieme» perché il progetto dell’«alleanza per lo sviluppo sostenibile» è «forte e concreto»: aveva portato già «buoni frutti», ha dichiarato Conte, e ancora oggi «offre una prospettiva reale di modernizzare il Paese nel segno della transizione energetica, digitale e della inclusione sociale».

Sulla crisi italiana è intervenuto nella giornata di ieri, dal cuore dell’Europa, anche il presidente dell’Europarlamento David Sassoli. «Sono certo che la responsabilità prevarrà e le osservazioni del presidente della Repubblica saranno tenute nel debito conto dalle forze politiche europeiste. Una stagione elettorale e di instabilità politica sarebbe disastrosa per gli italiani. Dopo i tanti sforzi fatti e l’autorevolezza guadagnata in Europa – ha continuato – penso che anche il Movimento 5stelle non rinuncerà a contribuire a sostenere l’impegno del presidente incaricato Mario Draghi».

Da Sassoli anche una battuta sul legame tra Italia e Unione europea, «tornato nel binario giusto»: per il presidente del Parlamento Ue «è fondamentale che venga rafforzato con il contributo della forza politica di maggioranza relativa in Parlamento. Ci aspettano tante battaglie, per combattere il disagio sociale, per una economia sostenibile, per l’equità e l’uso del Recovery – ha concluso -. Non possiamo permetterci di sprecare le opportunità che ci vengono offerte per operare un forte cambiamento».

5 febbraio 2021