Covid-19, Santa Sede: misure restrittive prorogate al 3 maggio

La nota informativa della Sala stampa: prosegue il contenimento anche tra le mura della Città del Vaticano, in continuità con le disposizioni del 3 aprile

«La Santa Sede, facendo seguito al comunicato del 3 aprile corrente, proroga, sino al 3 maggio compreso, tutte le misure che sono state adottate fino ad oggi per far fronte all’emergenza sanitaria». È la notizia che arriva dalla Sala Stampa vaticana.

Continua dunque la strategia di contenimento, anche tra le mura dello Stato della Città del Vaticano, dove, all’8 aprile, le persone trovate positive al coronavirus – compresi i dipendenti della Santa Sede – erano 8. L’ultimo: un dipendente, appunto, che si era recato fuori Roma nella prima metà di marzo per assistere i propri parenti malati. «Dopo i primi sintomi – aveva dichiarato il direttore della Sala stampa vaticana Matteo Bruni – la persona è stata ricoverata localmente senza fare rientro a Roma ed è ora sotto stretta osservazione».

Complessivamente, tra le persone trovate positive al Covid-19 all’interno dello Stato della Città del Vaticano e fra i dipendenti della Santa Sede, «due risultano guarite – ancora le parole del portavoce vaticano -, una dimessa dall’ospedale e in via di guarigione, due sono ancora ricoverate e in cura e tre in isolamento fiduciario, asintomatiche».

In continuità con quanto già disposto il 3 aprile, dunque, fino al 3 maggio i diversi enti e dicasteri della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano proseguono solo nelle attività essenziali, «inderogabili e indifferibili», adottando, «nella massima misura possibile», gli opportuni provvedimenti, che includono il lavoro da remoto e criteri di turnazione, «al fine di salvaguardare la salute del personale».

14 aprile 2020