Corridoio umanitario dalla Libia, l’interesse di Conte

Lo rendono noto la Comunità di Sant’Egidio e la Federazione delle Chiese evangeliche. Impagliazzo: «L’Italia si farebbe carico di una quota di profughi»

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha espresso interesse per un corridoio umanitario europeo dalla Libia. Lo rende noto la Comunità di Sant’Egidio che ha avanzato la proposta con la Federazione delle Chiese evangeliche. In una lettera congiunta inviata al premier i rispettivi presidenti, Marco Impagliazzo e il pastore Luca Maria Negro, hanno spiegato che il corridoio dalla Libia dovrebbe essere una nuova via di accesso legale e sicuro in Europa per 50.000 profughi che, tramite un sistema di quote, dovrebbero trovare accoglienza nei paesi europei disponibili a partecipare al progetto.

«Condividendo il giudizio sulla situazione di “grave e persistente instabilità” della Libia – spiega Sant’Egidio – il premier ribadisce la necessità di un maggiore impegno comune dei Paesi europei a favore di rifugiati e migranti. In questo senso cita a modello la “buona prassi” dei “corridoi umanitari” italiani che dal 2016 ha garantito l’accesso legale e sicuro in Italia a oltre 1.500 persone dal Libano e che ha ispirato altri accordi in Italia, Francia, Belgio e Andorra, che hanno permesso un arrivo complessivo di oltre 2.500 profughi in Europa. Da qui l’impegno del presidente del Consiglio ad approfondire con i partner dell’Unione la proposta di un “corridoio umanitario europeo” nella “condivisa consapevolezza di dover far fronte in maniera coordinata all’attuale emergenza mediante appropriati strumenti operativi e finanziari”. L’Italia si farebbe carico di una quota di profughi da accogliere e chiederebbe a tutti i Paesi europei di fare altrettanto».

Il pastore Negro ringraziando il premier «per la tempestiva risposta» auspica che «a breve potranno avviarsi i lavori di un comitato interministeriale che ne avvii la realizzazione. L’esposizione in prima persona del premier attesta l’interesse con cui il Governo ha recepito la nostra proposta che, del resto, conferma il sostegno più volte espresso dal viceministro Emanuela Del Re, al programma dei “corridoi umanitari” avviati nel 2016. Come protestanti – sottolinea infine il presidente della  Federazione delle Chiese evangeliche –, siamo già impegnati a chiedere alle nostre chiese sorelle in Europa di premere sui loro governi perché sostengano concretamente la proposta italiana».

Per Marco Impagliazzo i corridoi umanitari «hanno unito l’Italia in un progetto della società civile capace di salvare dai trafficanti di morte e di integrare nel tessuto civile e sociale europeo. L’interesse espresso dal presidente Conte nei riguardi della proposta di istituire un corridoio umanitario europeo dalla Libia è un importante riconoscimento nei confronti di un modello che ha già dimostrato di funzionare: se realizzato, come auspichiamo, servirà  a proteggere chi attualmente, in un Paese afflitto da una guerra civile che non conosce fine, rischia la propria vita ed è sottoposto ogni giorno a torture e vessazioni di ogni tipo. Sarebbe per l’Europa un atto di civiltà in difesa dei diritti umani, all’altezza del ruolo che crediamo debba assumere nel mondo».

19 giugno 2019