Ha parlato di «preziosa collaborazione», il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, esprimendo il suo ringraziamento ai presidenti di Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle Chiese evangeliche in Italia (Fcei) e della Valdese per la realizzazione dei corridoi umanitari. Oltre mille finora i profughi arrivati in tutta sicurezza in Italia attraverso questi canali, che hanno consentito anche l’avvio di significativi percorsi di integrazione per i migranti. E insieme al ringraziamento, nella sua lettera Gentiloni esprime anche il sostegno al rinnovo del progetto, che permetterà l’ingresso in sicurezza di altri mille profughi entro il 2019. «È nostra intenzione – scrive – continuare lungo questa strada. Per questo, desidero esprimere apprezzamento anche per il recente rinnovo del vostro protocollo con i ministeri degli Esteri e dell’Interno, che rappresenta un modello virtuoso di cooperazione tra il governo e la società civile. Proprio nel quadro dei contatti istituzionali previsti dal protocollo sarà pertanto possibile valutare futuri progetti, anche in materia di corridoi umanitari».

Della lettera del premier dà notizia la Comunità di Sant’Egidio in una nota. «In due anni di esperienza i corridoi umanitari hanno dimostrato che è possibile coniugare l’accoglienza ai profughi che fuggono dalle guerre con l’avvio di preziosi percorsi di integrazione – dichiara il presidente Marco Impagliazzo -. Le parole del presidente del Consiglio e l’impegno preso dall’Italia in questa direzione confermano una proficua sinergia tra società civile e istituzioni che ormai si va affermando anche in altri Paesi europei, come in Francia e Belgio, e che sta diventando un modello per l’Unione».

Anche il pastore Luca Maria Negro, presidente della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia (Fcei), esprime apprezzamento per il fatto che il governo italiano ha ripetutamente proposto la buona pratica dei corridoi umanitari anche nelle sedi internazionali. «Molto incoraggiante – commenta –  l’apertura del presidente del Consiglio a verificare la possibilità di studiare “futuri progetti” in considerazione dell’evoluzione della situazione in Libia. Intanto, proseguiamo nel nostro impegno a garantire arrivi sicuri e legali, ai quali si aggiungono anche misure di integrazione dei richiedenti asilo e un’azione educativa e informativa rivolta agli italiani».

Il prossimo appuntamento è in calendario per il 30 gennaio, quando attraverso i corridoi umanitari arriveranno in Italia 30 profughi siriani provenienti dal Libano.

18 gennaio 2018