Corridoi umanitari: arrivati a Fiumicino 40 profughi da Lesbo

Il protocollo di Comunità di Sant’Egidio e ministero dell’Interno. Ospitalità in 9 regioni, offerta anche da Chiese protestanti, parrocchie e associazioni

Sono arrivati questa mattina, 17 maggio, all’aeroporto di Fiumicino 40 profughi provenienti dall’isola greca di Lesbo. A renderlo possibile, il corridoio umanitario realizzato grazie al protocollo firmato da Comunità di Sant’Egidio e ministero dell’Interno, ma anche la collaborazione delle autorità greche e il sostegno della Commissione europea.

I profughi appena arrivati, informano da Sant’Egidio, arrivano da 9 nazioni – tra cui l’Afghanistan e alcuni Paesi africani – e andranno a vivere in diverse regioni italiane, secondo il modello ormai sperimentato dei corridoi umanitari, che dal febbraio 2016 a oggi hanno permesso di giungere in sicurezza, al riparo dai trafficanti di esseri umani, a oltre 3.500 persone in Italia, Francia, Belgio e Andorra. L’obiettivo, spiegano da Sant’Egidio, è «risolvere la situazione di una parte dei profughi (famiglie con bambini, persone vulnerabili e minori non accompagnati) presenti nell’isola greca ormai da tempo, in attesa di una collocazione, con condizioni di vita rese ancora più difficili in questi ultimi mesi per gli effetti della pandemia».

Tutti «con storie dolorose alle spalle, in fuga da Paesi dove sono in corso guerre, violenze o situazioni insostenibili», le famiglie dei quaranta nuovi arrivati, tra cui 13 minori, «potranno finalmente guardare al futuro con speranza grazie a un progetto che è frutto di preziose sinergie della società civile e autofinanziato», affermano ancora dalla Comunità. Andranno a vivere nel Lazio ma anche in Lombardia, Liguria, Piemonte, Sicilia, Puglia, Molise, Friuli e Trentino-Alto Adige, grazie a un’ospitalità diffusa offerta, oltre che da Sant’Egidio, anche dalle Chiese protestanti, da parrocchie e associazioni come Comunità Papa Giovanni XXIII. «Gli adulti saranno invitati a seguire gratuitamente i corsi di italiano e i minori  verranno subito iscritti nelle nostre scuole – assicurano gli organizzatori dei Corridoi umanitari -. In questo modo, tutti potranno essere avviati in percorsi di integrazione che punteranno all’autonomia grazie anche al progressivo inserimento nel mondo del lavoro».

17 maggio 2021