Nella giornata di ieri, 24 febbraio, il ministro della Salute Roberto Speranza ha nominato Walter Ricciardi, ex presidente dell’Istituto superiore di sanità, presidente del “mission board on cancer” dell’Unione europea, che gestisce un fondo da 20 miliardi di euro, e membro del comitato esecutivo dell’Organizzazione mondiale della sanità come consigliere per le relazioni dell’Italia con gli organismi sanitari internazionali. Per Ricciardi, «è importante tenere una unica linea di comando sotto il ministero alla Salute, che dia indicazioni chiare a tutto il territorio nazionale», ha affermato, ribadendo l’invito a evitare la frammentazione regionale.

Nel frattempo, in via del tutto precauzionale, il Centro nazionale sangue (Cns) ha stabilito un stop di 28 giorni alle donazioni di sangue per tutti coloro che abbiano viaggiato in territorio cinese o siano transitati dallo scorso 1° febbraio nei Comuni italiani di Lombardia e Veneto interessati dalle misure urgenti di contenimento del contagio. Analogo provvedimento si applica dopo possibile esposizione al rischio di contagio per contatto con soggetti con infezione documentata da Sars-Cov-2 oppure dopo la risoluzione dei sintomi o l’interruzione dell’eventuale terapia per i donatori con anamnesi positiva per infezione.

Il Centro nazionale, del ministero della Salute, che opera presso l’Istituto superiore di sanità, aggiorna quindi le misure contro il rischio epidemia, che ovviamente non riguardano chi è in buona salute, che può invece andare a donare tranquillamente, seguendo le stesse precauzioni indicate per la popolazione generale. «Le misure – si legge nella circolare – sono state aggiornate in base alle indicazioni dell’European centre for disease prevention and control (Ecdc)». Tra le raccomandazioni contenute, quella di misurare la temperatura ai potenziali donatori ai centri di raccolta e l’invito alle associazioni e alle federazioni dei donatori volontari a diffondere informazioni sul virus per evitare accessi alla donazione di soggetti con sintomi associabili al coronavirus, anche se è sufficiente anche un raffreddore per esserne esclusi.

Oltre 1.800 ogni giorno, ricordano dal Centro nazionale sangue, i pazienti che hanno bisogno di terapie trasfusionali.

25 febbraio 2020