Coronavirus, uomini e strutture della Difesa per incrementare i tamponi

“Operazione Igea”: si chiama così il contributo messo in campo del ministero della Difesa, al via dal prossimo fine settimana, con 1.400 unità distribuite in 200 squadre, in grado di eseguire fino a 30mila tamponi al giorno. L’operazione è condotta da squadre interforze, composte da personale di tutte le forze armate, e ogni squadra delle 200 drive-through-Difesa sarà composta da 1 medico, 2 infermieri, 2 autisti e 2 carabinieri o personale del corpo della Polizia di Stato che assicureranno il corretto svolgimento delle attività e il mantenimento dell’ordine pubblico, attivandosi con preavviso di 24-48 ore dal momento in cui il ministero della Salute indicherà le località.

«La Difesa – ha ricordato il ministro Lorenzo Guerini – è in campo dall’inizio di questa emergenza e ha messo a disposizione da subito tutte le sue capacità e mezzi. Anche in questa fase, gli uomini e le donne di tutte le forze armate continueranno a operare al servizio dei cittadini con impegno e determinazione». Va in questa direzione anche la scelta di mettere a disposizione, entro la fine di ottobre, altri 12 laboratori di analisi della Difesa, che saranno in grado di eseguire circa 19mila test settimanali. Laboratori che si aggiungono a quelli già disponibili oggi presso l’ospedale militare Celio di Roma, l’Istituto di medicina aerospaziale dell’Aeronautica militare di Roma, il Centro medico ospedaliero di Milano e il Dipartimento di medicina legale di Padova. L’obiettivo: incrementare le capacità di analisi dei tamponi.

Entro il prossimo fine settimana, assicurano dalla Difesa, saranno già operativi 2 laboratori, uno nel Centro ospedaliero militare di Taranto e uno nell’infermeria presidiaria della Marina militare di Augusta; altri 5 entro fine mese a La Spezia, Cagliari, Messina, Ancona, Napoli e Milano.

22 ottobre 2020