Coronavirus: un anno di lotta al Columbus Covid 2 Hospital

Il bilancio del Gemelli: oltre 4.350 i pazienti con Covid-19 curati. Il 21 aprile scorso, l’apertura del primo Day Hospital italiano dedicato al follow-up

Oltre 4.350 pazienti con Covid-19 curati e, tra le varie iniziative messe in atto, l’apertura, il 21 aprile scorso, del primo Day Hospital italiano dedicato al follow-up dei pazienti colpiti da infezione da Sars-Cov-2, che ha già seguito finora oltre 950 pazienti, ricevendo centinaia di nuove richieste da tutta Italia per partecipare al programma di controlli. Sono i dati più significativi del bilancio del primo anno di attività del Columbus Covid 2 Hospital, nato un anno fa, il 16 marzo 2020, «dall’intuizione della dirigenza della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs, su richiesta della Regione Lazio e realizzato rapidamente, anche grazie al pronto e straordinario contributo di Eni SpA e di tanti altri benefattori», rivendicano dal Gemelli.

Celebrando la Messa nella cappella del Gemelli – in diretta su Tv2000 -, il vescovo Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale della Cattolica, ha ricordato la giornata speciale: «Un anno fa – ha detto – apriva la struttura Columbus Covid 2 Hospital, collegata al Policlinico Gemelli, per far fronte all’emergenza sanitaria. È passato un anno, abbiamo voluto ritrovarci oggi per ringraziare il Signore di tutta l’attività svolta insieme da medici, operatori sanitari e tutto il personale per i nostri malati. Oggi siamo in un’emergenza non minore: gli ospedali si stanno riorganizzando per far fronte a nuove necessità: la nostra preghiera si rafforza insieme a tutta la comunità dell’Università Cattolica e del Policlinico Gemelli per continuare il nostro comune cammino».

Uno sforzo collettivo senza precedenti, quello che la pandemia ha imposto a tutto il personale del Gemelli. Di qui la scelta di celebrare la giornata di ieri, incontrando alcuni dei rappresentanti di istituzioni e della società civile che hanno sostenuto e sostengono l’azione quotidiana della comunità del Policlinico. Nella mattinata, il direttore generale della Fondazione Gemelli Marco Elefanti, Rocco Bellantone, preside della facoltà di Medicina e chirurgia della Cattolica oltre che direttore del Governo clinico, e il direttore sanitario Andrea Cambieri hanno ricevuto un Tricolore, inviato da Franco Martone, presidente della sezione Roma Capitale dell’Associazione nazionale insigniti dell’Ordine al merito della Repubblica italiana (Ancri), come segno di gratitudine per l’opera svolta dal Gemelli contro la pandemia. «Questa testimonianza, unitamente alla sensibilizzazione dei nostri associati per devolvere il 5xmille a favore del Gemelli per il ruolo svolto nell’emergenza Covid-19 – ha dichiarato Martone –  è un gesto di riconoscimento nei confronti della Fondazione, dove operano le migliori professionalità sanitarie nazionali che, con abnegazione e spirito di sacrificio, continuano ininterrottamente la loro opera a vantaggio della comunità».

«Siamo orgogliosi di poter condividere con il Policlinico Gemelli  il contributo che questa struttura sta fornendo nella cura delle persone colpite dal virus – ha affermato Claudio Granata, direttore Human Capital & Procurement Coordination di Eni -. Per Eni, questa è tra le iniziative più importanti messe in campo nel contrasto alla pandemia: siamo infatti intervenuti in ambito sanitario su diversi fronti e realtà territoriali, italiane e all’estero, significativamente e con tempestività, ma credo che il merito della cura di migliaia di persone che sono guarite, anche da situazioni molto complicate, sia da attribuire interamente al personale sanitario, al quale va tutta la nostra gratitudine».

Presente all’incontro anche Massimo Martinelli, direttore responsabile del Messaggero, che nella prima fase della pandemia ha seguito e sostenuto il Gemelli e lo Spallanzani in questa gara di solidarietà, con la promozione di una sottoscrizione popolare che permettesse alle due strutture di avere fondi aggiuntivi per quei dispositivi e tecnologie  necessarie per fronteggiare l’emergenza sanitaria. «Questo è stato un anno molto importante per il Gemelli – ha sottolineato Martinelli -, che ha dimostrato una grande versatilità nell’affrontare l’emergenza del Covid ma non solo. In questo periodo i giornalisti si sono dovuti confrontare tutti i giorni con il fenomeno Covid e i medici del Gemelli hanno sempre mostrato grande disponibilità nel fornire loro informazioni qualificate per raccontare questa storia così complessa e nuova».

Soddisfazione anche nelle parole di Marco Elefanti, che ha parlato di uno sforzo «davvero ragguardevole» da parte della Fondazione Gemelli, al fianco della Regione Lazio, «per contrastare gli effetti della pandemia. L’attività del Columbus Covid Hospital – ha aggiunto – ne è un esempio eloquente. Durante tutti questi mesi il Gemelli ha dovuto rimodulare e potenziare la sua attività per far fronte alle esigenze assistenziali poste dai pazienti con Covid-19, continuando ad occuparsi anche dei pazienti non Covid. E i 380 nuovi assunti di quest’anno in risposta all’emergenza danno un’idea della portata del nostro impegno».

Da ultimo, il ringraziamento ai donatori, a cominciare dalla Conferenza episcopale italiana per continuare con un lungo elenco, che comprende aziende, enti ma anche privati cittadini che «hanno supportato la Fondazione Policlinico Gemelli in questa battaglia».

17 marzo 2021