Coronavirus, trend in progressivo decremento

I positivi diminuiscono di 290. Brusaferro (Iss): c'è comunque circolazione del virus, le mascherine non diano false sicurezze. In tutto il mondo superata la soglia dei tre milioni di contagi; 211.159 i decessi

Calano ancora i ricoverati per Covid-19 nelle terapie intensive, così come i ricoverati con sintomi. Lo ha affermato ieri sera, 27 aprile, il capo del dipartimento della Protezione civile Angelo Borrelli, nella conferenza stampa per fare il punto della situazione sull’emergenza coronavirus in Italia. «I casi totali sono 199.414», con incremento rispetto al giorno precedente di 1.739 persone, mentre «i dimessi e i guariti sono 1.696 in più rispetto al giorno precedente, per un totale di 66.624». Attualmente, ha ricordato Borrelli, i positivi sono 105.813 con un calo di 290 pazienti rispetto al 26 aprile; 1.956 sono in terapia intensiva,  -53 in meno rispetto al giorno precedente -; 20.353 sono ricoverati con sintomi, con una diminuzione di 1.019 rispetto al giorno precedente. «La maggior parte dei pazienti positivi è in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi per un totale di 83.504, pari al 79% dei positivi – ha informato ancora Borrelli -. Il dato dei deceduti è di 333 oggi».

Continuano intanto le donazioni sul conto attivato dalla Protezione civile per fare fronte all’emergenza: raccolti finora 141.457.494 euro. «È una cifra importante – ha sottolineato il capo della Protezione civile -, per questo voglio ringraziare gli italiani per la loro generosità. Da questo conto corrente abbiamo già speso oltre 79 milioni di euro, per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale e ventilatori». Anche sul conto corrente istituito a vantaggio de familiari dei sanitari morti per contrastare il Covid-19 sono stati raccolti finora 5.221.089, 19 euro. L’auspicio di Borrelli: «Speriamo che possa essere ulteriormente alimentato».

Di «progressivo decremento dei morti e dei casi infezione» ha parlato anche il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss) Silvio Brusaferro, anche lui in conferenza stampa. Anche se, ha aggiunto, «soprattutto rispetto ai casi di infezione può incidere il numero minore dei tamponi fatti nel fine settimana». In ogni caso, ha precisato, «c’è comunque circolazione del virus nei nostri territori, mentre il numero dei morti è un trascinamento delle infezioni avvenute nelle settimane scorse». Per il presidente Iss, «questo ci permette di valutare il successo delle misure finora adottate e ci dà lo spunto per riflettere che man mano ci avvieremo nei prossimi giorni a delle caute aperture dovremmo monitorare con grande attenzione il numero di casi e tutti gli indicatori che vengono utilizzati, come il numero dei ricoverati delle terapie intensive».

Brusaferro si è soffermato anche sul tema delle mascherine, chiarendo ai giornalisti che ne esistono di diversi tipi, destinati a diverse tipologie di utenti. «Ci sono le mascherine non mediche per l’uso della popolazione che servono per limitare l’emissione di droplet da parte di chi le porta, quindi servono soprattutto a proteggere gli altri. È opportuno usare queste mascherine in quegli ambienti che chiamiamo confinati ossia chiusi dove è difficile mantenere il distanziamento sociale e incrociare persone, i supermercati o i mezzi pubblici. Questo – ha aggiunto – vale anche all’aperto, ad esempio alla fermata dell’autobus. Ma l’uso della mascherina non deve dare false sicurezze: il lavaggio delle mani, l’igiene personale e il distanziamento sociale sono gli elementi più importanti».

Dalla Johns Hopkins University arrivano intanto i dati relativi alla pandemia nel mondo: si parla di 3.041.550 casi e 211.159 decessi. Solo negli Stati Uniti i contagi sono 988.451 e 56.245 i decessi. Il Regno Unito invece, riferisce il premier britannico Borsi Johnson, «inizia a invertire la tendenza» nella lotta contro la pandemia. E ha spiegato che sono 5 le condizioni che il Paese deve manifestare prima di poter avviare un progressivo superamento del lockdown: calo del numero dei morti, protezione del servizio sanitario nazionale, calo del tasso di diffusione dell’infezione, soluzione delle sfide sui test e garanzia di evitare un secondo picco. In Norvegia tornano a scuola oggi, 28 aprile, i bambini delle elementari, dopo 6 settimane di lezioni a distanza; le materne hanno già riaperto una settimana fa. Il limite imposto: 15 studenti per classe.

A fare una ricognizione sulla situazione nei diversi Stati è l’Ansa, che informa anche sul piano in 3 fasi annunciato dal Consiglio federale in Svizzera, dopo riaprono oggi, 28 aprile, parrucchieri ed estetisti. Da oggi potranno riaprire anche i negozi di bricolage, vivai e fiorai mentre studi medici e fisioterapisti potranno ricominciare l’attività ma su appuntamento. La Svizzera, ad oggi, ha registrato 29.061 contagi e 1.337 decessi. In Spagna sale di nuovo, anche se leggermente, il bilancio dei morti giornalieri provocati dal Covid-19, mentre il totale delle persone guarite supera quota 100mila, secondo i dati ufficiali diffusi dal ministero della Sanità. In Russia invece nelle ultime ore sono stati registrati 6.198 casi di coronavirus, portando così il totale a 87.147. I morti sono stati 50, per un bilancio complessivo di 794. Secondo il portavoce del Cremlino, il Paese dovrebbe raggiungere il plateau nei nuovi casi di coronavirus entro metà maggio; a giugno la situazione sarà migliore.

Ancora, la Nuova Zelanda, informa la premier Jacinta Ardern, «ha vinto la battaglia» contro il coronavirus: «Non c’è più una trasmissione diffusa e non rilevata del virus nella comunità». Dopo quasi cinque settimane di lockdown riaprono dunque le scuole e alcune attività commerciali come i ristoranti ma solo per il takeaway. Nelle ultime 24 ore, il Paese – cinque milioni di abitanti – ha registrato un solo nuovo caso di coronavirus per un totale di 1.122; 19 i morti. In Thailandia invece lo stato di emergenza durerà almeno un altro mese: le misure restrittive sono state estese fino al 31 maggio. Positivi in crescita anche in Israele: si parla di 15.466 casi mentre i decessi raggiunto quota 202. In Africa lo Stato più colpito è il Sudafrica, con 4.500 casi e 87 morti. Intanto però il presidente Cyril Ramaphosa ha annunciato l’arrivo nel Paese di 200 medici e infermieri cubani, per aiutare nella lotta contro la pandemia.

28 aprile 2020