Coronavirus, Speranza (Salute): «È ancora dura»

La videoconferenza con i ministri di Germania, Francia, Gran Bretagna, Spagna e Olanda. In Italia 46.780 persone positive; 246 in terapia intensiva

«La situazione in Europa è seria e non può essere sottovalutata. I numeri del contagio stanno crescendo costantemente nelle ultime settimane». Lo ha affermato il ministro della Salute Roberto Speranza intervenendo ieri, 24 settembre, alla videoconferenza con i suoi omologhi di Germania, Francia, Gran Bretagna, Spagna e Olanda. Un lungo confronto sulla situazione e sulle strategie messe in campo nei diversi Paesi per fare fronte alla pandemia. «Nonostante il giudizio positivo del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), che ha indicato oggi l‘Italia come un Paese a basso rischio – ha detto ancora il ministro italiano – credo che dobbiamo tenere i piedi per terra e continuare ad investire sulla linea della prudenza. È ancora dura. I prossimi mesi non saranno facili e servirà l’impegno di tutti».

Il monitoraggio sanitario aggiornato quotidianamente dal ministero intanto parla di 46.780 persone attualmente positive al Covid-19 in Italia: 666 in più rispetto al giorno precedente, che portano il totale delle persone contagiate a 304.323, con un incremento nelle ultime 24 ore di 1.786. Tra gli attualmente positivi, 246 sono in cura nelle terapie intensive (+ 2 rispetto al giorno precedente); 2.731 persone sono ricoverate con sintomi, con un incremento di 73 pazienti nelle ultime 24 ore. 43.808 persone, pari al 93,64% degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi. Rispetto al giorno precedente, i deceduti sono 23 e portano il totale a 35.781 mentre il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 221.762, con un incremento di 1.097 persone rispetto al giorno primai. L’incremento nelle ultime 24 ore dei tamponi effettuati è pari a 108.019.

Nel dettaglio, i casi attualmente positivi sono 9.048 in Lombardia, 6.347 nel Lazio, 5.157 in Campania, 4.627 in Emilia-Romagna, 3.272 in Veneto, 3.156 in Toscana, 2.462 in Piemonte, 2.461 in Sicilia, 2.263 in Puglia, 1.762 in Sardegna, 1.654 in Liguria, 770 in Abruzzo, 707 in Friuli Venezia Giulia, 700 nelle Marche, 549 nella provincia autonoma di Trento, 500 in Calabria, 485 nella provincia autonoma di Bolzano, 475 in Umbria, 196 in Basilicata, 133 in Molise e 56 in Valle d’Aosta.

25 settembre 2020