Coronavirus: si cambia ancora

Chi è sempre stato asintomatico o lo è da almeno due giorni potrà terminare l’isolamento dopo cinque giorni anziché sette, ma dovrà effettuare un tampone per uscirne. Via libera dopo 14 giorni in caso di positività persistente, anche senza tampone

Passa da 7 a 5 giorni la quarantena per i positivi al Covid-19. Lo stabilisce la circolare firmata dal direttore alla prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza in merito all’aggiornamento delle modalità di gestione dei casi di coronavirus. «Le persone risultate positive a un test diagnostico molecolare o antigenico per Sars-CoV-2 sono sottoposte alla misura dell’isolamento, con le modalità di seguito riportate: per i casi che sono sempre stati asintomatici oppure sono stati dapprima sintomatici ma risultano asintomatici da almeno due giorni, l’isolamento potrà terminare dopo cinque giorni». Per poter uscire però sarà comunque necessario un tampone: l’isolamento infatti si potrà interrompere dopo i 5 giorni «purché venga effettuato un test, antigenico o molecolare, che risulti negativo, al termine del periodo d’isolamento». Ancora, chiariscono dal ministero, «in caso di positività persistente, si potrà interrompere l’isolamento al termine del 14° giorno dal primo tampone positivo, a prescindere dall’effettuazione del test», sulla base della minore infettività allo scadere delle due settimane.

La circolare, si specifica nel testo, è stata emanata «in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza e del parere emesso dal Consiglio superiore di sanità il 24 agosto scorso». Il ministero  quindi, assicurano, valutata la diffusione a livello globale della nuova variante omicron B.1.1.529 e considerata l’attuale evoluzione del quadro clinico del Covid, ha aggiornato le indicazioni sulla gestione dei casi e sulle modalità di isolamento. «Per i contatti stretti di caso di infezione da Sars-CoV-2 sono tuttora vigenti le indicazioni contenute nella Circolare del 30 marzo scorso». Nessun “libera tutti”, insomma, per i positivi asintomatici, come chiarisce il ministro della Salute Roberto Speranza. «C’è un parere del Consiglio superiore di sanità che è in arrivo e appena sarà formalizzato faremo le opportune valutazioni – assicura -. Quello che è certo è che se una persona è positiva deve restare a casa». Da metà settembre intanto dovrebbero essere disponibili in Italia i vaccini adattati contro le varianti.

1° settembre 2022