Coronavirus, sì a passeggiata genitore – figlio vicino a casa

Dal Viminale arriva ufficialmente il via libera. Bonetti, Zampa e Villani: riservare attenzione ad attività motoria dei più piccoli all'aperto, in sicurezza

La circolare del ministero dell’Interno è arrivata nel pomeriggio di ieri, 31 marzo. L’obiettivo: dare precisi chiarimenti su cosa è consentito e cosa no, relativamente ad alcuni temi ben precisi. Tra questi, le uscite dei genitori con i figli, oltre alle camminate vicino a case e le passeggiate per anziani e disabili. «Le regole sugli spostamenti per contenere la diffusione del coronavirus non cambiano», ribadiscono dal Viminale. Vale a dire, si può uscire dalla propria abitazione esclusivamente nelle ipotesi già previste dai decreti del presidente del Consiglio dei ministri: per lavoro, per motivi di assoluta urgenza o di necessità e per motivi di salute. È consentita però a un solo genitore la possibilità di uscire con i figli minori per camminare, «purché questo avvenga in prossimità della propria abitazione e in occasione di spostamenti motivati da situazioni di necessità o di salute». Dunque, «nessuna apertura, solo dettagli interpretativi di un quadro normativo vigente. Uscire da casa deve sempre essere motivato», è la precisazione che arriva dal Viminale.

Prima della circolare – che ha provocato la dura reazione di dure reazioni di alcuni amministratori locali, dal presidente della Campania De Luca all’assessore regionale della Lombardia Gallera, che accusano il ministero dell’Interno di «irresponsabilità» – era arrivata anche la nota congiunta del ministro per le Pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti, della sottosegretaria alla Salute con delega alla medicina per l’infanzia e l’adolescenza Sandra Zampa e di Alberto Villani, presidente della Società italiana di pediatria (Sip). «Oggi – si legge nel testo – abbiamo condiviso con il ministro della Salute Roberto Speranza l’opportunità di riservare particolare attenzione all’attività motoria in sicurezza dei bambini alla luce della proroga delle misure restrittive per contenere la diffusione del coronavirus in Italia».

Fondamentale si è rivelato il rispetto delle misure restrittive e, soprattutto, del distanziamento sociale. «Se oggi le nostre bambine e i nostri bambini stanno bene – si legge nella nota – è proprio grazie alle misure di contenimento stabilite dal governo. Alla luce delle tante sollecitazioni che numerose associazioni che tutelano l’infanzia e l’adolescenza hanno rivolto in questi giorni difficili e che sono state recepite dall’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza, abbiamo condiviso con il ministro Speranza l’opportunità di consentire a tutti i soggetti in età evolutiva, ossia i minorenni con un età compresa nella fascia d’età 0-18 anni, di poter svolgere attività motorie e ludiche all’aria aperta, ma sempre accompagnati da un familiare, nel rispetto del distanziamento sociale, con un rapporto adulto/minore di 1:1, a meno che non si tratti di fratelli o minori conviventi nella stessa abitazione. In questo caso il rapporto adulto/minore potrà essere 1:n (n = numero fratelli o conviventi)».

Bonetti, Zampa e Villani esprimono piena consapevolezza – «e vogliamo che siano consapevoli anche i genitori e tutti coloro che hanno a cuore la salute dei più piccoli e dei più giovani» – che «le misure di restrizione adottate fino ad oggi hanno sì tolto una parte di libertà a bambini e adolescenti ma ne hanno tutelato la salute. Solo continuando a rispettare le regole – proseguono – potranno tornare presto a scuola, a giocare e a fare attività insieme. Dobbiamo adesso proporre regole che li accompagnino gradualmente a questo momento, tutelando i loro diritti fondamentali insieme alla salute loro e della collettività. E di questo, siamo certi, un domani le giovani generazioni, quelle sulle quali poggia il futuro del nostro Paese, ci daranno riconoscimento».

1° aprile 2020