Coronavirus: scende l’incidenza settimanale

I dati della cabina di regia Iss: in calo anche l’indice Rt medio, sostanzialmente stabile. Diminuisce l’occupazione nelle terapie intensive. Nessuna regione o provincia classificata a rischio alto

Diffusi questa mattina, 13 maggio, dall’Istituto superiore di sanità i dati del monitoraggio della cabina di regia sul coronavirus in Italia. «Scende l’incidenza settimanale a livello nazionale: 458 ogni 100mila abitanti», nel periodo compreso tra 6 e 12 maggio; la settimana precedente erano stati 559 ogni 100mila abitanti. Nel periodo 20 aprile-3 maggio, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,96 (range 0,89-1,01), sostanzialmente stabile rispetto alla settimana precedente. Ancora, «l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è al di sotto della soglia epidemica e in calo rispetto alla settimana precedente: Rt=0,84 (0,82-0,87) al 3 maggio 2022 vs Rt=0,91 (0,88-0,94) al 26 aprile 2022».

Scende, informano dall’Iss, il tasso di occupazione in terapia intensiva: la rilevazione giornaliera del ministero della Salute alla data del 12 maggio si attesta al 3,4%, contro il 3,7% registrato il 5 maggio. Scende anche il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale, che passa dal 14,5% del 5 maggio al 12,6% registrato il 12 maggio.

A livello territoriale, «nessuna Regione/Provincia autonoma è classificata a rischio alto. Tre Regioni sono classificate a rischio moderato, di cui due per molteplici allerte di resilienza; le restanti Regioni/Province autonome sono classificate a rischio basso secondo il Dm del 30 aprile 2020. Tredici Regioni/Province autonome riportano almeno una singola allerta di resilienza. Due Regioni riportano molteplici allerte di resilienza», è la fotografia scattata dalla cabina di regia. Stabile «la percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti» (13% vs 12% la scorsa settimana). «Anche la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi rimane sostanzialmente stabile (43% vs 42%), come anche la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (44% vs 46%)».

13 maggio 2022