Coronavirus, Regione Lazio: «L’obiettivo è raddoppiare la rete dei drive-in»

38 i servizi già attivi, ai quali si aggiungono nuove postazioni, a partire dalle Asl Roma 1 e Roma 2. Scade il 16 ottobre il bando per acquisire la volontà di medici di base e pediatri ad effettuare i tamponi nei propri studi

Contagi leggermente in calo nel Lazio ma a fronte di un minor numero di tamponi effettuati. Gli ultimi dati diramati dall’assessorato regionale alla Sanità nel pomeriggio di ieri, 11 ottobre, rivela che su quasi 13mila tamponi eseguiti sono risultati positivi al coronavirus 371 pazienti, dei quali 263 a Roma. Quattro i decessi e 30 i guariti. Nelle 24 ore precedenti, sabato 10 ottobre, il bollettino divulgato segnalava che su oltre 14mila tamponi, quindi ben mille in più, si registravano 384 casi (276 a Roma). Sei i decessi e 59 i guariti. Per l’Unità di crisi Covid-19 della Regione Lazio, quella di ieri è stata una domenica positiva anche sul fronte delle file chilometriche viste negli ultimi giorni davanti ai drive-in regionali, che hanno intasato, in alcuni casi, interi quartieri. Il maggior numero di persone in attesa di un tampone naso-faringeo si è registrato al drive-in di viale Palmiro Togliatti, con 180 pazienti in coda, seguito dalle 120 auto incolonnate a Guidonia – dove dal 10 ottobre è attiva una nuova postazione all’aeroporto in via Roma – e dalle 90 a Casal Bernocchi. Il lavoro dei sanitari è proseguito a passo spedito a Labaro dove ieri mattina, al drive-in allestito nella Casa della Salute del XV municipio, c’erano solo 27 pazienti in attesa. Scorrevole anche la fila al drive in lunga sosta di Fiumicino.

Intanto dalla Regione Lazio si lavora per potenziare la rete e migliorare le prestazioni. Ai 38 drive-in già attivi (consulta l’elenco) da oggi si aggiungono nuove postazioni su prenotazione della Asl Roma 1 al Cristo Re (pedonale) e all’Idi. «Sempre dal 12 ottobre – ha detto l’assessore regionale alla Sanità D’Amato – altri drive-in a Tarquinia, Ladispoli, Gaeta, Labico e Monterotondo Scalo. Martedì al via quello di Albano e mercoledì a Civita Castellana». L’obiettivo dell’ente di via della Pisana «è quello di raddoppiare la rete dei drive-in, sia in modalità pedonale che con automobile, in particolar modo a Roma, dove ne sono previsti almeno altri 6 nei prossimi giorni a partire dalle Asl Roma 1 e Roma 2, che sono maggiormente sotto pressione» ha aggiunto D’Amato.

Nella Capitale, inoltre, sono già operanti i centri per i tamponi pediatrici riservati ai bambini fino ai 6 anni al Centro prelievi Ospedale Sant’Eugenio e nelle sedi Roma San Paolo e Palidoro dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù. Per minori fino ai 16 anni ci si può rivolgere anche alla tensostruttura dell’ospedale Sant’Andrea con prenotazione al numero 06.33778787. Oltre ai centri per i tamponi pediatrici, i bambini possono accedere a qualunque altro drive-in. All’ospedale Sandro Pertini e all’Ifo (Istituti fisioterapici ospitalieri) Regina Elena- San Gallicano sono invece attivi i drive-in dedicati ai pazienti fragili immunodepressi e oncologici, con modalità protetta e prioritaria. Al Sandro Pertini si possono rivolgere anche i pazienti dializzati.

Scade venerdì 16 ottobre il bando per acquisire la volontà di medici di base e pediatri ad effettuare i tamponi nei propri studi. I kit e i rispettivi lettori saranno forniti dal Servizio sanitario regionale da parte delle Asl competenti per territorio. Titoli preferenziali per l’inserimento nella rete di sorveglianza sono la partecipazione a associazioni di medici e l’immediata disponibilità per garantire una più ampia copertura. Nel tentativo di decongestionare l’eccessiva mole di lavoro a cui sono soggetti in queste settimane i drive-in e andare incontro ai pazienti che in alcuni casi hanno atteso sette ore prima di fare il tampone, nel Lazio sono 65 le strutture private, tra case di cura e laboratori di analisi, autorizzate alla somministrazione dei test antigenici rapidi per Covid-19, con risultato in 15-20 minuti, secondo l’accordo siglato tra la Regione e le associazioni di categoria. La tariffa concordata è di massimo 22 euro. Nelle sedi drive-in, nelle quali si accede solo con ricetta dematerializzata (o ricetta elettronica on-line) e codice fiscale, si effettuano sia i test rapidi sia i test molecolari – che confermano la positività emersa dai test rapidi -, sierologici e salivari. I tamponi molecolari sono totalmente a carico del Servizio sanitario regionale.

Come spiegano dall’Unità di Crisi Covid-19 della Regione Lazio, «il tampone rapido antigenico rappresenta lo strumento diagnostico di primo livello in una fase di screening massiva come quella attuale mentre il test molecolare deve essere dedicato a eventuali positività al tampone rapido. Entrambi gli strumenti diagnostici sono validati e il combinato disposto del loro utilizzo consente velocità di refertazione e capacità quantitativa. Per i casi sospetti la tipologia consigliata e più veloce è il tampone rapido con la ricetta dematerializzata. Per la conferma di positività al test rapido o in sorgenza di sintomi, la modalità di prescrizione è il test molecolare, sempre attraverso la ricetta dematerializzata. Tutte le prescrizioni dei test molecolari non accompagnate da dettagliata scheda di notifica alle Asl da parte dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta dovranno essere gestite come prescrizioni di test antigenici per agevolare la refertazione che avviene nell’arco di 30 minuti».

12 ottobre 2020