Coronavirus, Oxfam: più morti per la fame che ha causato che per il virus
Il rapporto dell’organizzazione: entro fine 2020 a rischio 12mila persone al giorno. «Potenzialmente più di quanti ne sta uccidendo il Covid-19»
“Il virus della fame”: questo il titolo del rapporto presentato oggi, 9 luglio, da Oxfam, che fa luce sulle conseguenze della pandemia nei Paesi in condizioni di difficoltà per varie ragioni. «Entro la fine del 2020 – è la denuncia – 12mila persone al giorno potrebbero morire a causa della fame innescata dalla pandemia Covid-19. Potenzialmente più di quanti ne stia uccidendo il coronavirus, che fino a oggi ha fatto registrare un tasso di mortalità media di circa 10mila vittime al giorno nel mondo». Stando ai dati del rapporto, infatti, 121 milioni di persone in più potrebbero ritrovarsi nel 2020 letteralmente senza nulla da mangiare per periodi prolungati, a causa dell’impatto della crisi economica e sociale legata alla pandemia. Soprattutto in aree del mondo già devastate da guerre, disuguaglianze estreme, cambiamenti climatici e dall’impatto di un sistema alimentare distorto che continua a impoverire milioni di piccoli produttori e lavoratori agricoli.
Nell’analisi di Francesco Petrelli, policy advisor di Oxfam Italia, «entro la fine dell’anno a causa della pandemia oltre 270 milioni di persone, che già lottano per sopravvivere a guerre, disuguaglianze, cambiamenti climatici, potrebbero finire nella morsa della fame cronica, vale a dire un aumento dell’82%, rispetto all’anno scorso». Allo stesso tempo, prosegue, «le 8 più grandi aziende dell’alimentare hanno provveduto a versare ai propri azionisti ben 18 miliardi di dollari, a partire da quando l’epidemia ha cominciato a diffondersi nel mondo nello scorso gennaio. Una cifra 10 volte superiore a quella che le Nazioni Unite stimano necessaria per rispondere alle situazioni di emergenza alimentare causate dal Covid-19». Ancora, Petrelli ricorda che «più di 305 milioni di posti di lavoro sono andati perduti, cosa che non farà che alimentare la forbice delle disuguaglianze economiche e sociali spingendo sempre più persone in povertà».
Riguardo alla distribuzione geografica, secondo Oxfam il 65% delle persone colpite da grave denutrizione vive in soli 10 Paesi. Tra questi, lo Yemen, la Siria, l’Afghanistan e il Sud Sudan, «colpiti da crisi alimentari, ulteriormente peggiorate con la pandemia», ma anche Paesi a medio reddito come India, Sud Africa e Brasile.
9 luglio 2020