Coronavirus, Oms Europa: «Bene il governo italiano»

Le parole del direttore Hans Kluge dopo il vertice a Roma: «Prese decisioni difficili ma corrette». I medici, «eroi» da proteggere. Ai media: «Il vostro ruolo è fondamentale. Questo è il momento di riferire accuratamente da fonti ufficiali»

«Le autorità italiane stanno implementando misure per impedire» la trasmissione del coronavirus Covid-19 «in linea con la strategia di contenimento attualmente implementata a livello globale. Per fare ciò, la leadership italiana ha dovuto prendere decisioni difficili, anteponendo la salute alla prosperità economica. Decisioni difficili ma decisioni corrette». Il riconoscimento è arrivato da Hans Kluge, direttore per l’Europa dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms/Who), ieri, 26 febbraio, nel corso della conferenza stampa congiunta seguita alla conclusione del vertice tenutosi a Roma, nella sede del ministero della Salute, con il titolare del dicastero Roberto Speranza, il commissario Ue alla Salute Stella Kyriakides e il direttore Ecdc Andrea Ammon.

«Mentre combattiamo questa malattia e la sua diffusione, dobbiamo anche imparare dalla risposta qui in Italia – ha proseguito Kluge -. La vostra esperienza, per quanto difficile, è preziosa perché ci consente di imparare come affrontare la malattia. L’onere di Covid-19 è un peso condiviso e richiede una risposta collettiva, da parte di coloro che oggi sono vicini e lontani dal suo impatto immediato». Ognuno «deve fare la sua parte». Spazio, quindi, ad alcuni «brevi messaggi». Agli italiani il direttore Oms Europa raccomanda: «Proteggete voi stessi e gli altri dal contagio aderendo alle indicazioni delle autorità sanitarie pubbliche». I professionisti della salute, osserva, «sono gli eroi di questa risposta. Dato che affrontano rischi maggiori, hanno bisogno di attrezzature e formazione per proteggersi per continuare a salvare gli altri». Infine un monito speciale ai media: «Il vostro ruolo è fondamentale. Questo è il momento di riferire accuratamente da fonti ufficiali». Non si tratta di «inseguire la notizia» ma di «svolgere un servizio pubblico: le vostre azioni sono azioni di salute pubblica, in tutti i sensi, avete un ruolo importante nel proteggere la salute della popolazione». I Paesi europei, quindi, «siano pronti»: questo «è il tempo della solidarietà globale».

27 febbraio 2020