I dati dei Centri africani di controllo e prevenzione delle malattie (Cdc Africa), istituzione dell’Unione africana, parlano di 209mila contagi da Covid-19 e 5.678 decessi in tutto il continente. Dati che però non convincono. Il motivo: la scarsità di strumenti diagnostici per rilevare i contagi al di fuori delle città principali, già denunciata dal medico congolese e premio Nobel Denis Mukwenge, che dirige un ospedale a Panzi: il laboratorio analisi si trova a Kinshasa e ci vogliono 15 giorni per avere gli esiti dei tamponi.

Quello che è certo è che il virus continua a diffondersi. Mukwege, che da fine marzo faceva parte della Commissione istituita dal ministero congolese per la salute per la risposta alla pandemia di Covid-19, si è dimesso da questo ruolo per dedicarsi «interamente alle mie responsabilità mediche e curare l’afflusso di malati», che in numero sempre maggiore arrivano al suo ospedale in questi giorni. Sulle testate africane intanto circola la notizia che Pierre Nkurunziza, l’ex presidente del Burundi, sarebbe morto il 9 giugno scorso a causa del Covid-19, sebbene fonti ufficiali abbiano parlato di infarto.

Al momento, il Cdc Africa e l’Unione africana hanno lanciato con gli Stati membri la strategia Pact che, seguendo il principio “testare, identificare tracciare”, ha come obiettivo di effettuare entro il prossimo ottobre 10 milioni di test Covid-19, formare 100mila operatori sanitari per sostenere la risposta alla pandemia e un milione di “agenti di sanità” per le comunità, oltre che definire una piattaforma di approvvigionamento continentale per i laboratori e il materiale medico-sanitario.

12 giugno 2020