Coronavirus, nuovo drive-in nel parcheggio lunga sosta dell’aeroporto di Fiumicino

È la più grande struttura del Lazi: con 6 checkpoint sanitari può accogliere 130 autovetture. Il governatore Zingaretti: «La Regione in prima linea per la sicurezza»

Nuovo drive-in della Regione Lazio nel parcheggio lunga sosta dell’aeroporto “Leonardo da Vinci”. La struttura, allestita su un’area di 7mila metri quadrati, sarà operativa sette giorni su sette a partire dalle 15 di oggi, martedì 1° settembre, per eseguire i tamponi rapidi antigenici Covid-19. Va ad aggiungersi al presidio sanitario in funzione dal 16 agosto al Terminal 3 Arrivi, al drive-in all’aeroporto di Ciampino e alle 18 postazioni drive-in tra la Asl Roma 1 e la Asl Roma 6 (vedi l’elenco completo).

Il lavoro dei sanitari procede senza sosta e ieri, lunedì 31 agosto, sugli oltre 13mila tamponi eseguiti nel Lazio si sono registrati 148 casi di cui 75 a Roma. Il bollettino diramato dalla Regione conferma una prevalenza dei casi di rientro (circa 44%) mentre calano quelli con link dalla Sardegna (circa 34%). Per chi si imbarca verso l’isola sono partiti ieri mattina i test rapidi volontari e gratuiti nel drive-in allestito al porto di Civitavecchia. Ventisette i casi registrati nell’istituto San Giovanni di Dio – Fatebenefratelli a Genzano che ospita pazienti adulti con disagio mentale. Si tratta di 25 ospiti e di 2 operatori. La situazione è sotto controllo, è in corso l’indagine epidemiologica ed è stata chiesta la collaborazione della prefettura per il controllo degli accessi nella struttura.

coronavirus, test positivoTornando al drive-in che sarà inaugurato oggi nel parcheggio lunga sosta dell’aeroporto di Fiumicino, come spiegano da via della Pisana si tratta della più grande struttura del Lazio attrezzata in un’area messa a disposizione da Aeroporti di Roma, gestita dalle autorità sanitarie della Regione Lazio e presidiata da personale medico e paramedico della Croce Rossa Italiana. Dispone di sei checkpoint sanitari per il prelievo dei campioni e può accogliere fino a 130 autovetture. È inoltre dotata di servizi igienici e di un servizio di ristorazione. La nuova area dedicata ai test rapidi, accessibile a chiunque, è facilmente raggiungibile dall’autostrada Roma-Fiumicino. I passeggeri in arrivo o in partenza dallo scalo di Fiumicino che non dovessero riuscire ad effettuare i test nella struttura operante presso il Terminal 3 Arrivi, e che vorranno usufruire del servizio, potranno servirsi di navette potenziate nelle ore serali per agevolare l’uso del drive-in anche ai passeggeri in arrivo dai Paesi attualmente sottoposti al controllo.

La Regione è in prima linea «per la messa in sicurezza di Roma e dell’intero Paese nel contrasto alla diffusione del Covid-19» hanno rimarcato il presidente Nicola Zingaretti e l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato mentre Marco Troncone, amministratore delegato di Aeroporti di Roma, ha evidenziato che «la rapida realizzazione di un drive-in di notevoli dimensioni in aeroporto guarda anche alla possibilità di offrire ai passeggeri un’opportunità in più per gestire in modo semplice e rapido le attività di controllo del contagio».

Prosegue intanto all’Istituto nazionale malattie infettive “Lazzaro Spallanzani” di Roma la sperimentazione del vaccino “made in Italy” già inoculato a tre volontari. La Fase I della sperimentazione è iniziata lunedì 24 agosto. Definita fase dell’immunogenicità – vale a dire che non devono esserci effetti collaterali e deve sviluppare anticorpi – interesserà complessivamente 90 persone divise in due gruppi da 45 in base all’età: il primo comprenderà volontari tra i 18 e i 55 anni, il secondo dai 65 anni in su. Ogni gruppo sarà a sua volta suddiviso in tre sottogruppi da 15 persone e a ciascuno sarà inoculato un diverso dosaggio del vaccino sviluppato dall’azienda biotech Reithera. Se tutto dovesse procedere per il meglio entro la fine dell’anno potranno partire le fasi 2 e 3, che interesseranno un numero maggiore di volontari anche in Paesi dove la diffusione del virus è in crescita. L’auspicio di Francesco Vaia, direttore sanitario dell’Istituto “Lazzaro Spallanzani”, è che «il vaccino sia pronto nella primavera dell’anno prossimo».

1° settembre 2020