Coronavirus, Niccolò è allo Spallanzani

Il giovane italiano rimpatriato da Wuhan con un volo speciale dell’aeronautica militare è negativo al test per il virus. I medici: «Sereno e di ottimo umore»

È arrivato finalmente in Italia Niccolò, il giovane italiano bloccato prima dalla febbre e poi dai protocolli medici a Wuhan, la città cinese focolaio del coronavirus, rimpatriato nei giorni scorsi con un volo speciale dell’aeronautica militare, atterrato a Pratica di Mare nella prima mattinata di sabato scorso, 15 febbraio. Per riportarlo a casa infatti è stato necessario allestire  un volo speciale in bio-contenimento, su una speciale barella isolata. Poche ore dopo l’atterraggio, alle 9 del mattino era già all’Istituto nazionale malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, dove i medici hanno registrato «condizioni di salute buone».

Niccolò infatti è risultato negativo al test per il coronavirus. «Completerà ora il periodo di ricovero in isolamento», informano dallo Spallanzani. Si conferma dunque l’esito delle analisti già svolte in precedenza, che avevano escluso il contagio ma non erano bastate a permettere il ritorno a casa del giovane, visto che i protocolli prevedono lo stop alla partenza in caso di sintomi come la febbre. Al suo arrivo nell’ospedale romano, presentava «febbricola» e «nessuna altra sintomatologia». Anzi: «Il ragazzo appare assolutamente sereno e di ottimo umore», il parere dei medici.

Intanto si aggiorna la conta delle vittime nel mondo: sale a 1.775 il numero di morti causati dall’epidemia di coronavirus, con più di 71mila casi di contagio confermati. E mentre nella provincia focolaio dell’Hubei a 60 milioni di persone è vietato uscire di casa, scoppia la polemica contro le massime autorità cinesi. Il presidente Xi Jinping pare infatti fosse informato dell’epidemia del Covid-19 settimane prima che affrontasse pubblicamente la questione. In Giappone inoltre saranno cancellate a causa della diffusione del coronavirus le celebrazioni per il 60esimo compleanno del nuovo imperatore giapponese Naruhito, previste nel corso del fine settimana. Da ultimo, si è appreso che 14 cittadini statunitensi degli oltre 300 evacuati in Giappone dalla nave da crociera Diamond Princess e ora in volo verso gli Stati Uniti sono risultati positivi al coronavirus. Finito anche l’incubo per i 35 italiani a bordo: il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha annunciato che è stato predisposto per loro un aereo.

Come già avvenuto a Hong Kong, nella lotta contro la diffusione del coronavirus anche l’arcidiocesi di Singapore – che conta 32 parrocchie – ha deciso di sospendere la celebrazione di tutte le Messe della domenica e dei giorni feriali a partire dal 15 febbraio fino a nuovo avviso. Da sospendere, secondo l’arcidiocesi, anche tutti gli altri eventi pubblici che prevedono un gran numero di persone, come incontri di formazione, ritiri e seminari. Alla fine del mese scorso, l’arcidiocesi aveva già esentato quanti non fossero in piena salute o manifestassero sintomi simil-influenzali dalla partecipazione alla Messa. A ricordare l’impegno della Chiesa locale per ridurre al minimo il rischio di diffusione del virus, l’arcivescovo William Goh, che sottolinea, in una lettera, che la sospensione delle Messe non significa che i cattolici possono sentirsi esentati dall’adempimento del loro obbligo religioso e aggiunge che possono seguire la trasmissione della Messa su YouTube o sull’applicazione mobile CatholicSG Radio. Invita quindi a pregare perché questo virus sia contenuto e sradicato e anche perquanti dalla prima linea, a cominciare da dottori e infermiere, stanno mettendo la propria salute a servizio dei malati. Anche a matrimoni e funerali potranno partecipare solo le persone strettamente coinvolte e, in precedenza, dovranno essere presi accordi con il parroco, seguendo tutte le misure precauzionali in base alla Catholic Medical Guild. Al 14 febbraio a Singapore erano stati registrati 67 casi confermati di Covid-19. Di questi 17 sono stati dimessi dall’ospedale mentre altri 6, tutti gravi, rimangono nel reparto di terapia intensiva.

17 febbraio 2020