Coronavirus, Musei Vaticani verso la riapertura

La data ipotizzata: il 1° febbraio, «se le condizioni lo permetteranno». L’annuncio del direttore Barbara Jatta, tra i partecipanti al convegno “More Museum”

Possibili novità in vista per i Musei Vaticani. «L’intenzione, se le condizioni lo permetteranno, è di riaprire il 1° febbraio»: lo ha annunciato a Vatican News il direttore Barbara Jatta, tra i partecipanti al convegno online di ieri, 14 gennaio,“More Museum”, aperto dal ministro italiano per i Beni culturali e il turismo Dario Franceschini. «Non ne abbiamo la certezza, se le condizioni lo permetteranno ci piacerebbe riaprire i battenti – le parole di Jatta -. Avevamo detto che avremmo tenuto chiuso fino al 16 gennaio, oggi comunicheremo l’intenzione di prolungare la chiusura di altri 15 giorni e di riaprire i verosimilmente dal 1° febbraio».

La decisione, riferisce il direttore dei Musei, è dei «superiori del Governatorato della Santa Sede. I sette chilometri di percorso dei Musei Vaticani per gli esigui numeri che si sono registrati nei mesi estivi in cui siamo stati aperti, e soprattutto in relazione alle previsioni dei numeri che si pensa di avere nei prossimi mesi, non costituiscono un problema sanitario o di veicolo di infezioni». Jatta rivendica anche che l’attività dei Musei Vaticani, in realtà, non si è mai fermata. «Il 9 marzo abbiamo chiuso con il lockdown totale – ricorda -. Nessuno, a parte pochissimi, andava a lavorare. Dal 6 di novembre, quando abbiamo richiuso dopo la riapertura del 1° giugno, tutto lo staff dei restauratori e tutto il personale che contribuisce a portare avanti il Museo è venuto a lavorare: contingentato, con tempi non sovrapposti, nel rispetto della sicurezza sanitaria».

Ancora, non si è mai fermata «la parte editoriale» e «tutta l’attività di ricerca dei reparti, l’attività di restauro, i cantieri ed i laboratori sono in piedi. La preservazione e l’implementazione della ricerca sulle opere della nostra collezione sono andate avanti anche perché siamo più liberi». Ora «aspettiamo la decisione del governo italiano», conclude.

15 gennaio 2021