Coronavirus, Mattarella: «La ripresa si è avviata, sarà veloce ed efficace»

Il capo dello Stato ha inaugurato la targa per le vittime del Covid, a Cremona. L’omaggio al «senso di comunità» del territorio e il pensiero ai giovani

«Fiducia per la ripresa che si è avviata», che «sarà certamente veloce ed efficace». Questo il cuore del messaggio pronunciato questa mattina, 25 maggio, dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella piazza del Duomo di Cremona, scoprendo una targa a ricordo delle vittime del Covid-19. Nelle sue parole, l’omaggio a un territorio «contrassegnato da antica tradizione culturale, da grande dinamismo produttivo e da un forte senso di comunità. Questa piazza – ha detto il capo dello Stato – ha visto trascorrere la storia di Cremona, qui tra la cattedrale, il Torrazzo, il battistero, il Palazzo municipale, la Loggia dei militi». Una storia «attraversata nell’anno trascorso dalla tragedia della pandemia che ha seminato dolore e lutti».

Proprio facendo riferimento alle «tante condizioni di vita che sono state colpite duramente dalla pandemia», Mattarella ha evidenziato come nella targa vengano condensati «il ricordo delle vittime, la sofferenza dei loro familiari, l’abnegazione di chi negli ospedali si è adoperato per contrastare il virus salvando molte vite, l’impegno di coloro che continuando a svolgere la propria attività hanno permesso che la vita della comunità non si interrompesse. Tutto questo – ha osservato – viene raccolto nella lapide con il rifermento conclusivo “al senso di comunità»” che fortemente contrassegna Cremona e la sua provincia».

Intervenendo al Campus Santa Monica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, il presidente della Repubblica si è soffermato ancora sulla necessità di una «collaborazione tra tutte le realtà del Paese, indispensabile per definire nel modo migliore, per attuare sollecitamente e con efficienza i programmi che conseguono dal Next Generation dell’Unione europea. La loro realizzazione tempestiva, veloce ed efficace ha bisogno di tutte le energie del Paese». Quindi, il ricordo del ruolo di «propulsori» svolto dai monasteri nell’Alto Medioevo, per la rinascita culturale e civile dell’Europa. «Siamo in un momento di ripresa per il nostro Paese. Essere qui assume quasi un valore simbolico», ha continuato il capo dello Stato, elogiando la «collaborazione tra pubblico e privato» che ha sostenuto il recupero del monastero di Santa Monica, «condizione preziosa anche in via generale e particolarmente in questo momento, in questa contingenza».

Ancora, alla comunità universitaria Mattarella ha ribadito l’importanza di «dedicarsi con grande attenzione e incentivare con la massima solerzia la ricerca scientifica. Il rispetto per la scienza – ha ammonito – cui ci ha richiamato con forza la pandemia e la necessità di contrastarla sono un elemento indispensabile da preservare non soltanto quando vi sono emergenze drammatiche ma costantemente nella vita del nostro Paese». La sfida «decisiva», ha proseguito, è quella della «qualità, che attiene e si riverbera su tutti i versanti della nostra vita: da quello economico dei mercati a quello della vita sociale». Quindi, il pensiero ai giovani e alla consapevolezza del «debito» verso di loro, «che si esprime nel riconoscimento del ruolo dei giovani, nel disegnare con puntualità e in maniera adeguata un futuro». C’è «l’occasione, con i programmi che sono in via di definizione e poi di attuazione, per disegnare in maniera adeguata il futuro del nostro Paese da consegnare ai giovani – ha aggiunto -, rifuggendo dalla tentazione, dalla tendenza che sovente si avverte di farsi rinchiudere o imprigionare, addirittura, nella considerazione esclusiva, e quindi effimera, del momento presente, che ignora la storia e trascura il futuro». Consegnare ai giovani un futuro adeguato, ha detto, significa garantire «il futuro dell’Italia».

25 maggio 2021