Coronavirus, «l’Italia non è il focolaio»

La conferenza stampa con i ministri Speranza (Salute) e Di Maio (Esteri): «Il nostro Paese è più forte del virus». Guariti i pazienti dello Spallanzani

528 casi positivi, di cui 159 ricoverati; tra questi ultimi, 37 i pazienti in terapia intensiva. Sono i “numeri” del coronavirus in Italia riferiti nella conferenza stampa che si è tenuta questa mattina, 27 febbraio, nella sede della Stampa estera, con i ministri Roberto Speranza (Salute) e Luigi Di Maio (Esteri). Insieme a loro anche Walter Ricciardi, consulente del ministero della Salute e componente italiano del comitato esecutivo dell’Organizzazione mondiale della sanità. E proprio da Ricciardi sono arrivate parole di rassicurazione. L’Italia, ha detto, «non è il focolaio del virus: sta circolando in tutto il mondo. Non sappiamo immaginare quello che accadrà in altri Paesi; noi sicuramente – ha sottolineato – abbiamo preso misure molto rigorose. Le prossime due settimane saranno molto importanti per capire l’evolversi della situazione».

Sulla portata dell’emergenza sanitaria nel nostro Paese è intervenuto anche il ministro degli Esteri Di Maio: coinvolti, ha ricordato, poco più di 10 Comuni su un totale di 7104, pari allo 0,1%; le persone in quarantena rappresentano lo 0,089% della popolazione totale e il territorio italiano in isolamento è lo 0,01%. I casi di contagio «sono riconducibili ai due focolai, non ce ne sono di nuovi. L’italia ha fatto 10mila tamponi: non possiamo essere essere colpevoli di essere uno dei Paesi che ha fatto più controlli, come ha detto l’Oms», ha rivendicato. Riguardo ai rapporti con gli enti regionali, Di Maio ha parlato di «collaborazione», invitando alla «responsabilità anche nella comunicazione istituzionale. Se in alcuni Paesi del mondo siamo finiti nelle regioni sconsigliate – ha continuato – succede anche perché qualcuno decide di chiudere le scuole quando non c’è bisogno o dichiara l’emergenza quando non c’è bisogno». Quindi l’appello: «I nostri figli vanno a scuola. Se vanno a scuola i nostri figli, possono venire i turisti e gli imprenditori».

Spallanzani, Istituto Nazionale per le Malattie InfettiveBuone notizie, intanto, dall’Istituto Spallanzani: «Tutti i test effettuati fino ad ora per la ricerca del nuovo coronavirus sono negativi – si legge nel bollettino di oggi, 27 febbraio -. La coppia cinese, attualmente ricoverata in degenza ordinaria, prosegue nel percorso di risoluzione della sintomatologia clinica. Il giovane studente italiano sta concludendo il periodo di osservazione». Insomma, «tutti i pazienti sono guariti e vogliamo comunicare al mondo questa notizia», le parole del titolare della Farnesina, che ha continuato invitando tutti i Paesi del mondo ad «attenersi ai bollettini ufficiali della Protezione Civile, perché tante informazioni danno notizie di contagi falsi che andranno a danneggiare il brand made in Italy, il nostro turismo e il nostro commercio».

Anche il titolare della Salute è intervenuto sui dati dello Spallanzani. «La coppia di turisti cinesi ricoverata – ha ricordato – non partiva da condizioni di salute ottimali ma il fatto che ce l’abbiano fatta e siano ora negativi al test ci dice che il nostro Paese è più forte del nuovo coronavirus». Quindi, interpellato in merito alla nuova strategia di fare il tampone solo a pazienti sintomatici, ha spiegato che «la strada più efficace è l’isolamento dei contatti», dato che «un tampone in un primo momento può essere negativo ma poi svilupparsi. Stiamo inoltre tentando di vedere se tra i due focolai ci siano relazioni – ha aggiunto – e quindi possa essere in realtà uno solo».

278 al momento le persone in isolamento domiciliare in tutta Italia. La conta del contagio invece, nel dettaglio, vede 305 casi in Lombardia – di cui 37 i guariti; 98 in Veneto; 97 in Emilia; segue la Liguria con 11, il Lazio con 3, così come la Sicilia, che conta anche 2 guariti. Due i casi di contagio in Toscana, Campania e Piemonte. Un solo caso infine in Abruzzo, così come nella provincia autonoma di Bolzano.

27 febbraio 2020