Coronavirus, la Russia verso i 700mila contagi

Oltre 10mila i morti. Ancora chiusa la frontiera. Ogni giorno fra i 6,3 e i 6,7mila nuovi casi. Il vescovo di Novosibirsk: «Rispettare le norme precauzionali»

I dati ufficiali – sui quali resta alta la diffidenza, anche da parte degli stessi medici – parlano, per la Federazione russa, di 694.230 contagi da Covid-19 e 10.494 decessi, con un numero quotidiano di casi che oscilla, in questa fase, tra i 6,3 e i 6,7mila. Resta chiusa anche la frontiera: è di ieri, 7 luglio, la notizia che l’agenzia federale dei trasporti, Rosaviatsia, ha esteso il divieto sui voli internazionali fino al 1° agosto.

In una lettera indirizzata ai fedeli, pubblicata domenica scorsa, 5 luglio, il vescovo di Novosibirsk Joseph Werth esorta alla preghiera. «A quanto pare – scrive -, il virus si sta gradualmente attenuando e apprendiamo che non tutti i fedeli della nostra diocesi sono riusciti a evitare un incontro doloroso e pericoloso con esso. Ci sono fedeli ammalati, ci sono sacerdoti e suore ammalati. Alcuni di loro erano o sono ancora in gravi condizioni. Vi esorto a pregare per loro».

A tutti i parroci e a coloro che ricoprono incarichi pastorali e di responsabilità in ambito ecclesiale, il vescovo chiede di «osservare rigorosamente tutti i requisiti delle autorità locali in merito alla diffusione del virus Covid-19», prestando attenzione alle indicazioni aggiornate regolarmente dalla Conferenza episcopale e «restando concentrati sul comportamento corretto e specifico del clero e dei fedeli durante i riti e le azioni religiose nelle chiese, nelle cappelle e nelle case». Sfortunatamente, aggiunge, «dobbiamo ammettere che non prendere sul serio il pericolo di Covid-19 è un fenomeno non solo dell’America lontana ma è vicino e lo si trova anche nel nostro Paese».

8 luglio 2020