Un team di esperti dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms/Who), guidato dall’Oms e dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), è arrivato ieri, 24 febbraio, nel nostro Paese per sostenere le autorità italiane nella gestione dell’emergenza sanitaria creatasi con il rapido aumento dei casi di coronavirus confermati in laboratorio dal 21 febbraio scorso. Gli esperti dell’Oms, si legge in un comunicato congiunto Who-Ecdc, stanno fornendo supporto nelle aree della gestione clinica, prevenzione e controllo delle infezioni, sorveglianza e comunicazione dei rischi. In questa fase l’attenzione si concentra sulla limitazione di ulteriori trasmissioni da uomo a uomo. «Mentre era prevista una limitata trasmissione locale di Covid-19 in Paesi al di fuori della Cina, il rapido aumento dei casi in Italia negli ultimi due giorni è preoccupante. Tuttavia – precisano gli esperti – va anche notato che, sulla base dei dati attuali, nella maggior parte dei casi (4 su 5) le persone manifestano sintomi lievi o assenti».

Per Hans Kluge, direttore regionale dell’Oms per l’Europa, «Covid-19 è un nuovo virus che dobbiamo prendere molto sul serio. Questa missione in Italia è uno dei modi in cui Oms Europa sostiene i Paesi della regione. Stiamo lavorando duramente con i nostri Stati membri – prosegue – per garantire che siano pronti per Covid-19, preparando l’arrivo dei casi e l’eventuale diffusione localizzata. È fondamentale che trattiamo i pazienti con dignità e compassione, che mettiamo in atto misure per prevenire la trasmissione e che tuteliamo gli operatori sanitari». Secondo il team di esperti, le misure messe in campo dalle autorità sanitarie italiane per prevenire la trasmissione, compresa la chiusura di scuole e bar e la cancellazione di eventi sportivi e altri raduni di massa nelle aree colpite, «sono in linea con la strategia di contenimento attualmente in atto a livello globale nel tentativo di fermare la diffusione di Covid-19».

L’Oms, conclude Kluge, «sostiene il governo italiano nei suoi sforzi e impegni per mitigare questo focolaio e gestire i casi in modo efficace. Ora è il momento della solidarietà e della cooperazione, per lavorare insieme per proteggere la salute di tutti». Tutti i Paesi della regione europea intanto continuano a prepararsi e a rispondere ai casi di Covid-19: stabilire come individuare prontamente i malati, testare campioni da casi sospetti, garantire un controllo adeguato delle infezioni e la gestione dei casi per ridurre al minimo il rischio di diffusione del virus, mantenere la comunicazione con il pubblico.

25 febbraio 2020