Coronavirus: in Brasile nuovo record di vittime

7.088 i morti tra 26 e 27 marzo. Tra loro anche il sesto vescovo vittima del Covid: dom Juventino Kestering, titolare di Rondonópolis, nel Mato Grosso

7.088 i morti registrati in Brasile tra venerdì 26 e sabato 27 marzo. Un nuovo, drammatico record nella conta delle vittime del coronavirus, che comprende anche diversi sacerdoti e religiosi. Tra loro, il sesto vescovo: dom Juventino Kestering, titolare di Rondonópolis-Guiratinga (Mato Grosso). Nato nel 1946 a São Ludgero, nello Stato di Santa Catarina, era vescovo dal 1998. Risultato positivo al Covid-19 alla fine di febbraio, era ricoverato dall’11 marzo, fino a quando la sua situazione è considerevolmente peggiorata proprio nella giornata di sabato 27 marzo.

Dalla presidenza del Consiglio episcopale latinoamericano (Celam) è arrivata una lettera al presidente dei vescovi brasiliani dom Walmor Oliveira de Azevedo, in cui si fa notare che, nonostante l’esistenza del Sistema unificato di sanità, sono i più poveri a «subire rigorosamente le conseguenze di un sistema sanitario insufficiente». Per i vertici del Celam, «l’assenza di politiche e aiuti pubblici che favoriscano la cura e la difesa della vita» ha aggravato gli effetti della pandemia, «colpendo i gruppi più vulnerabili, mentre cresce il numero dei malati che muoiono per mancanza di risorse ospedaliere». A nome dei vescovi del continente, dunque, la presidenza del Consiglio episcopale latinoamericano esprime vicinanza e solidarietà alla Conferenza episcopale brasiliana, che «ha coraggiosamente denunciato questa delicata situazione, contribuendo a illuminarla con i valori del Vangelo e con i principi della Dottrina sociale della Chiesa».

29 marzo 2021