Coronavirus: impennata dei casi in Libia

L’allarme lanciato dall’Unicef. Il 18 luglio registrati oltre 6mila casi: il più alto tasso giornaliero da inizio pandemia. Superati i 221.495 nuovi casi

È allarme coronavirus in Libia, dove nelle ultime due settimane i contagi hanno raggiunto il loro picco, con un’impennata di casi di Covid-19. A renderlo noto è l’Unicef, informando che il Centro nazionale per il controllo delle malattie ha registrato 6.061 nuovi casi il 18 luglio, il più alto tasso giornaliero dall’inizio della pandemia. Oltre 221.495 i nuovi casi da inizio pandemia, dato che la variante Delta, altamente contagiosa, persiste nei Paesi vicini e molto probabilmente anche in Libia.

Al momento, il virus si sta diffondendo rapidamente in tutto il Paese, con un aumento del 270% dei casi di Covid-19 nell’ovest, del 480% nel sud e del 50% nell’est del Paese. Il numero effettivo però potrebbe essere più alto, data la carenza di test e di laboratori. «Siamo allarmati dalla rapida diffusione del virus nel Paese – dichiara il rappresentante speciale Unicef in Libia AbdulKadir Musse -. Il tasso di vaccinazione è molto basso e la diffusione è rapida. Dobbiamo essere più veloci nella nostra risposta. La cosa più importante che possiamo fare per fermare la diffusione del Covid-19 e delle varianti – spiega – è garantire che tutti coloro che sono idonei vengano vaccinati. I Paesi con un’alta copertura di due dosi di vaccini sono stati in grado di ridurre drasticamente il tasso di ospedalizzazione e le morti». Oltre a questo, prosegue, «è necessario anche seguire e rispettare le misure di prevenzione».

Già sconvolto da anni di instabilità, il sistema sanitario libico è ulteriormente messo alla prova dagli alti tassi di trasmissione nelle comunità e sta lottando per frenare la rapida diffusione e per rispondere ai bisogni della popolazione. Unicef sta sostenendo le autorità e sta incrementando la risposta al Covid-19, anche sostenendo il lancio della vaccinazione nazionale. Finora, ha consegnato tre lotti di vaccino attraverso la Covax Facility. I vaccini, spigano, vengono distribuiti ai centri di vaccinazione in tutto il Paese, in coordinamento con le autorità sanitarie nazionali.

21 luglio 2021