Coronavirus, il ministro Speranza: «Seguiamo con attenzione l’evolversi della situazione»
Riunita la task force al ministero della Salute, attiva h24, per coordinare ogni iniziativa. In arrivo una circolare. Società italiana di pediatria: «Attualmente non segnalati casi su minori. Prevenire con tradizionali misure anti influenzali»
In arrivo dal ministero della Salute una circolare contenente indicazioni operative sul coronavirus 2019-nCoV, predisposta dalla Direzione generale della prevenzione, che sarà diramata a istituzioni, enti e organizzazioni professionali interessati. Lo rende noto lo stesso dicastero, dopo la prima riunione, ieri, mercoledì 22 gennaio, della task force che ha il compito di coordinare ogni iniziativa relativa al fenomeno coronavirus 2019-nCoV. Alla riunione ha partecipato anche il ministro Speranza. La task force, informano dal ministero, «sarà attiva 24 ore su 24». Ne fanno parte la Direzione generale per la prevenzione, le altre direzioni competenti, i Carabinieri dei Nas, l’Istituto superiore di sanità, l’Istituto nazionale per le malattie infettive “Lazzaro Spallanzani” di Roma, l’Usmaf (Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera), l’Agenzia italiana del farmaco, l’Agenas e il Consigliere diplomatico.
Durante la prima riunione «è stato verificato che le strutture sanitarie competenti sono adeguatamente allertate a fronteggiare la situazione in strettissimo contatto con l’Organizzazione mondiale della sanità e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie», si legge nella nota del ministero. Non solo: «È già attivo uno specifico canale sanitario per tutti i viaggiatori provenienti dalla città cinese di Wuhan». Per il ministro Speranza, «il Servizio sanitario nazionale è dotato di professionalità, competenze ed esperienze adeguate ad affrontare ogni evenienza. Stiamo seguendo con la massima attenzione – assicura -, in stretto raccordo con le istituzioni internazionali, l’evolversi della situazione».
Sull’infezione da Coronavirus interviene anche la Società italiana di pediatria (Sip), attraverso il segretario nazionale Elena Bozzola, raggiunta dall’agenzia Dire. «Il Coronavirus – spiega – fa parte di una famiglia molto grande all’interno della quale troviamo diversi ceppi. È un virus a Rna, noto per causare patologie di gravità variabile, da un comune raffreddore a malattie più gravi, come la sindrome respiratoria mediorientale (Mers) e la sindrome respiratoria acuta grave (Sars), fino a dei quadri di polmonite». La trasmissione avviene «da animali infetti all’uomo», ed è già successo in Cina e in Arabia Saudita. «Alcuni ceppi – aggiunge l’esperta – possono trasmettersi da persona a persona, solitamente in seguito a contatto ravvicinato, stretto e prolungato, con un soggetto ammalato». Molto «variabili» i sintomi: da quelli più comuni, simili a quelli influenzali – «febbre, tosse e difficoltà respiratoria» – fino ai casi più gravi. «L’infezione, infatti, può anche causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, dispnea, insufficienza renale e persino morte», puntualizza Bozzola.
Riguardo alla diffusione del virus, il segretario Sip ricorda il primo caso, identificato in un mercato cinese, nella città di Wuhan, notificato il 9 gennaio scorso. «La maggior parte dei casi fortunatamente è ancora confinato lì» e certamente «non sono stati segnalati casi in Italia». Bozzola aggiunge anche che «secondo il ministero della Salute la probabilità di introduzione di questo virus in Europa è considerata bassa, anche se non può essere esclusa. Ma mai abbassare la guardia», è il consiglio. Sul fronte della prevenzione, invece, l’invito è a ricorrere alle tradizionali misure anti influenzali: lavare sempre bene le mani, tossire nella piega del gomito, evitare contatti con persone che manifestano sintomatologia di tipo influenzale o sintomi respiratori. Al momento, chiarisce, «non esiste un vaccino per prevenire l’infezione». Positivo il fatto che «attualmente non ci sono casi segnalati su minori» ma resta il fatto che «bisogna sempre cercare di prevenire l’infezione tra i più piccoli, perché sono sempre più indifesi rispetto all’adulto».
23 gennaio 2020